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Vacanze di Natale e Capodanno: giro d’affari a -20% sul 2019

Lo prevede Federalberghi secondo la quale un italiano su due non partirà per motivi economici. In due anni di pandemia persi circa 24 miliardi di euro

Non ci sono numeri positivi per il “Natale del green pass”, come è stato definito da Federalberghi il prossimo evento festivo. Lo evidenzia l’indagine previsionale sul movimento turistico degli italiani per le festività natalizie, realizzata da ACS Marketing Solutions. La parola d’ordine, dunque, sembra “prudenza” e nei fatti ciò si tramuta in un calo prossimo al 20% sia degli italiani in viaggio sia del giro di affari. Secondo il report, dei 10 milioni 454mila di italiani che andranno in vacanza per Natale, il 94,6% resterà in Italia, nel 68,9% dei casi senza uscire dalla propria regione di residenza. In testa alle preferenze la montagna (25,9%), seguita dalle città diverse da quella di residenza (25,4%), dalle città d’arte (20%) e dal mare (14%). Alloggeranno soprattutto in casa di parenti o amici (nel 41,8% dei casi), mentre il 26,1% opterà per il comfort dell’ospitalità alberghiera. La stima è che si dormirà in media 6,9 notti fuori casa per una spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) di 804 euro (724 per chi rimarrà in Italia e 1.990 per chi andrà all’estero). Il giro d’affari sarà di circa 8,4 miliardi di euro.

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Per Capodanno, gli spostamenti saranno minori: 4 milioni 381mila gli italiani che partiranno, per il 97% restando entro i confini nazionali (il 73,8% all’interno della propria regione di residenza). Mera preferita saranno città diverse dalla propria (44,1%), località di montagna (23,1%) e località d’arte (17,4%). Chi va all’estero si dirigerà soprattutto verso le grandi capitali europee (83,3%) e i parchi di divertimento del Vecchio Continente (16,7%). Anche in questo caso, l’alloggio preferito sarà la casa di parenti/amici (36,3% dei casi), seguita dagli alberghi con il 27,3%. Le notti fuori casa saranno in media 3,6, il tutto per una spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) di 477 euro (462 per chi rimarrà in Italia e 938 per chi andrà all’estero), con un giro d’affari di circa 2 miliardi e 90 milioni di euro.

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Chi non andrà in vacanza lo farà soprattutto per motivi economici (almeno nel 48% dei casi). Poi per motivi familiari (34,3%) e di salute (15,8%), mentre il 12,6% non andrà in vacanza per paura del contagio.

L’osservatorio di Federalberghi ha rilevato che nei primi undici mesi del 2021, c’è stato un calo del 34,8% delle presenze turistiche rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-52,8% per i turisti stranieri del 52,8% e -16% per i turisti italiani). In valori assoluti, significa che sono andate in fumo 146 milioni di presenze, di cui circa 113 milioni relative ai turisti stranieri.

La previsione è che il settore ricettivo italiano chiuderà il 2021 con una perdita di quasi 10 miliardi di euro, in calo di oltre il 36% rispetto al 2019. Nei due anni, la perdita complessiva è di circa 24 miliardi di euro.

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