TIVOLI GUIDONIA – Blitz antidroga, scacco agli eredi della “Cosa Nostra Tiburtina”

Gli 11 arrestati di oggi si erano impadroniti delle piazze di spaccio rimaste libere dopo la storica maxi retata dell’8 marzo 2018. Affari d'oro durante il Lockdown

Elicotteri in volo sulle città. Decine e decine di auto di servizio e auto civetta. Un centinaio di militari in divisa e in borghese. Si è svegliato così oggi, martedì 8 marzo 2022, l’hinterland tiburtino.

Si è risvegliato con una maxi operazione antidroga dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tivoli che, su delega della Procura della Repubblica di Tivoli, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 22 persone.

Per 4 è scattata la custodia cautelare in carcere, per 7 gli arresti domiciliari, mentre altre 11 persone – tra cui 4 donne – se la sono cavata con obblighi di dimora e obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Il blitz di oggi ricorda quello messo a segno dai carabinieri sempre l’8 marzo 2018, quando gli investigatori smantellarono la cosiddetta “Cosa Nostra Tiburtina”, una gang che controllava le piazze di spaccio di Tivoli e Villanova e riforniva pusher e consumatori di cocaina, hashish e marijuana, una banda composta da oltre 40 persone, 23 delle quali lo scorso 17 febbraio sono state condannate in via definitiva dalla Corte di Cassazione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

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Nell’ordinanza eseguita stamane, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli su richiesta della Procura della Repubblica di Tivoli, non viene contestata l’associazione a delinquere.

Stando ad un comunicato stampa della Procura, si tratterebbe di “cani sciolti” che hanno trafficato droga in concorso, in particolare hashish e cocaina, tra la fine del 2019 e per tutto il 2020, monitorati per mesi attraverso attività tecniche, videocamere e pedinamenti.

Gli arrestati di stamane avrebbero approfittato del vuoto lasciato nella gestione delle piazze di spaccio tra Tivoli, Guidonia, Castel Madama, Vicovaro e Roma dopo la maxi operazione “Cosa Nostra Tiburtina”.

Durante le indagini i carabinieri hanno accertato che gli arrestati di oggi mappavano gli spostamenti e i posti di blocco delle forze dell’ordine usando una chat su WhatsApp alla quale contribuivano diverse centinaia di persone.

E con lo stesso stratagemma della chat su WhatsApp sarebbero riusciti a garantire il rifornimento di sostanza stupefacente a moltissimi consumatori locali, anche in pieno lockdown.

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I carabinieri hanno stimato un importante giro d’affari con circa 100 cessioni giornaliere, che avrebbe consentito agli indagati un notevole aumento del tenore di vita, non passato inosservato agli investigatori.

Durante il corso delle indagini i i Carabinieri hanno arrestato 3 persone in flagranza di reato e denunciato alla Procura di Tivoli 12 persone per violazione della normativa sugli stupefacenti. Sono stati anche segnalati alla Prefettura di Roma 21 soggetti quali assuntori di sostanze stupefacenti e sequestrati circa 2 chili tra varie sostanze stupefacenti.

“Il quadro probatorio raccolto dagli investigatori dell’Arma è apparso così solido da determinare l’emissione, da parte del GIP, degli odierni provvedimenti cautelari – commenta in una nota il Procuratore Capo di Tivoli Francesco Menditto – Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari per cui vige, per tutti gli indagati, il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Va dato atto della grande professionalità dei Carabinieri della Compagnia di Tivoli”.

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