Il caso Casape, si torna al voto dopo 8 mesi

Da "Italia dei diritti" riceviamo e pubblichiamo

Il 12 Giugno a distanza di otto mesi gli elettori di Casape – 670 abitanti, borgo dei Monti Prenestini- saranno di nuovo chiamati al voto.

“E’ stata decisa la data delle prossime elezioni amministrative individuata per il 12 giugno 2022 anche se ancora non è ben chiaro se si svolgeranno in una unica giornata o se si protrarranno anche nella giornata del lunedì visto che accorpati ci saranno anche i cinque referendum sulla giustizia. Italia dei Diritt – scrive il movimento in una nota – presieduto dal giornalista romano Antonello De Pierro si prepara a questa tornata elettorale schierando quello che può essere denominato l’esercito della legalità visto che il ripristino della legalità nelle istituzioni è comunque materia primaria nello statuto del movimento stesso. Tra i vari comuni chiamati al voto ci sarà anche Casape i cui cittadini si sono già recati alle urne l’autunno scorso ma che, viste le dimissioni del sindaco eletto ed il conseguente commissariamento della casa comunale, dopo meno di un anno si vedono costretti ad eleggere di nuovo un Primo Cittadino che si spera resti in carica per l’intero quinquennio della legislatura.

COSA E’ SUCCESSO SECONDO ITALIA DEI DIRITTI

Cosa è successo a Casape e perché dopo un lasso di tempo così breve si torna al voto lo spiega il responsabile provinciale romano del movimento Carlo Spinelli che ricopre anche il ruolo di responsabile nazionale alla Politica Interna nell’IdD:” Casape è stata oggetto di quel fenomeno denominato liste civetta un appellativo attribuito solitamente a quelle liste che nulla hanno a che vedere con la politica ma che presentano liste e candidati di solito impiegati ministeriali (come ad esempio forze dell’ordine ) solo per permettere loro di usufruire dei 30 giorni di aspettativa retribuita per poi sparire dai radar della politica locale. In questo caso però la cosiddetta lista civetta riguardava una formazione del posto nata probabilmente per contrastare l’eventuale ingresso di persone che avrebbero portato opposizione in consiglio comunale della serie ce la suoniamo e ce la cantiamo; nel mirino naturalmente c’era il nostro movimento perché Italia dei Diritti comincia ad essere scomoda per quegli amministratori che, nei piccoli comuni, vogliono fare il bello ed il cattivo tempo senza avere personaggi scomodi tra i piedi”.

Ma vediamo bene come sono andate le cose sempre grazie alla testimonianza di Carlo Spinelli:

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Elezioni, i civici entrano in Forza Italia e (ri)sostengono Marco Innocenzi Sindaco

Inizialmente le liste presenti erano quattro tra cui la nostra dell’Italia dei Diritti e due formazioni civiche locali probabilmente riconducibili ad una unica fazione. Entrambe le liste erano composte da 7 candidati il minimo sindacale richiesto per essere ammessi alla consultazione elettorale nei comuni sotto i mille abitanti. Una di queste liste però è stata ricusata in quanto al suo interno era presente un aspirante consigliere che, per la legge Severino, non poteva candidarsi e quindi venendo meno il numero minimo di candidati la lista è stata esclusa dalla competizione elettorale.

A questo punto la corsa per lo scranno di Primo Cittadino di Casape si riduceva a tre liste di cui una sola locale che, naturalmente, vinceva ed eleggeva il proprio candidato a sindaco. Molto probabilmente anzi oserei dire quasi sicuramente visto come sono poi andate le cose, la formazione civica vincitrice era proprio la lista civetta e cioè quella che doveva eleggere i tre consiglieri di minoranza per impedire l’ingresso in consiglio di chi poteva rompere le uova nel paniere con buona pace della democrazia perché avere poi in consiglio 10 consiglieri che la pensano allo stesso modo fa si che non ci sia contraddittorio e dove il contraddittorio non c’è, viene meno la democrazia.

Comunque già alla vigilia elettorale si vociferava in paese che, in caso di elezione, Marco Mariani candidato sindaco per la lista con la colomba si sarebbe dimesso tant’è che la sua vittoria è stata tutt’altro che schiacciante e quanto poi successo in seguito ha dato ragione a chi ha votato contro l’unica lista locale”.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Elezioni, la Democrazia Cristiana: "Centrodestra unito per Marco Innocenzi Sindaco"

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.