TIVOLI - Pronto soccorso, “sala d’attesa” al gelo per pazienti e familiari

Al “San Giovanni Evangelista” vige ancora il Dpcm Conte del 4 marzo 2020: sala chiusa per rischio Covid

Cappotti, piumini, cappelli, sciarpe e guanti non sembrano sufficienti. D’altronde le temperature invernali sono proibitive e il rischio di bronchiti o polmoniti è dietro l’angolo.

Va avanti così da tre anni al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli per i pazienti e per i familiari.

La sala d’attesa, infatti, è chiusa per il rischio Covid.

Al suo posto c’è il piazzale antistante la porta della cosiddetta “camera calda”, una specie di atrio dove gli operatori del 118 accedono coi pazienti gravi in barella trasportati in ambulanza.

Sulla porta d’accesso a quella che un tempo era la sala d’attesa campeggia la comunicazione da parte della Asl Roma 5 che ricorda agli utenti quanto stabilito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte il 4 marzo 2020.

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Ossia, il divieto per gli accompagnatori dei pazienti di accedere nella sale d’attesa come misura per il contrasto e il contenimento del diffondersi del Virus.

In realtà, oltre ai parenti, al freddo invernale restano esposti, almeno fino a quando non vengono triagiati, anche i pazienti che arrivano in pronto soccorso per escoriazioni, contusioni e distorsioni.

E la stessa regola vale anche per anziani e categorie fragili: se si presentano con traumi lievi, attendono all’addiaccio come gli altri. Col rischio di malanni.

Anche se non è Covid.

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