TIVOLI – Cinghiale a Campolimpido, appello degli animalisti al sindaco: “No all’abbattimento”

Dopo l'anticipazione delle intenzioni dell'amministrazione Proietti, si attiva l'Enpa

La notizia anticipata dal quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv ha fatto il giro del web sollevando l’ira degli animalisti.

Il cinghiale avvistato da giorni a Campolimpido, quartiere alla periferia di Tivoli

Il Comune di Tivoli procederà all’abbattimento selettivo del cinghiale avvistato a Campolimpido, quartiere periferico dove sabato scorso il suino avrebbe assalito una coppia a passeggio coi bambini e i due cani (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Lunedì 8 aprile il dirigente comunale all’Ambiente Matteo Neri ha inviato la richiesta di nulla osta all’abbattimento alla Regione Lazio, l’Ente deputato ad autorizzare gli interventi di controllo diretto della specie cinghiale, e ha indicato la “Bisegna Tecnofauna” di Capistrello, in provincia de L’Aquila, come la ditta specializzata nell’intervento di controllo diretto limitando al massimo lo stress e la sofferenza dell’animale, mentre la ditta “Ecosan di Santaniello Luigi” di Supino sarà incaricata della rimozione, del trasporto e dello smaltimento della carcassa abbattuta.

La sorte sembra segnata.

Tuttavia nella serata di oggi, mercoledì 10 aprile, l’Enpa (Ente Nazionale di Protezione Animali) in un comunicato stampa – CLICCA E LEGGI IL COMUNICATO STAMPA – pubblicato sul suo sito ha lanciato un appello al sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti chiedendo che l’animale sia allontanato con gli strumenti di dissuasione o quanto meno che, dopo la narcosi prevista, sia ospitato in un santuario.

“E’ inaccettabile – afferma nel comunicato stampa la Protezione Animali – che per colpa di una crudele fake news, forse circolata sui social alla ricerca di popolarità, ma che aumenta l’odio e la mala informazione nei confronti della fauna e in particolar modo dei cinghiali, l’esemplare in questione debba subire una condanna a morte.
Occorre sottolineare che i pochissimi incidenti causati da attacchi di cinghiali sono avvenuti solo in ambito venatorio, con gli animali feriti e lasciati senza via di fuga: se non fosse così, i morti dovrebbero essere a decine dal momento che i nostri centri urbani sono ormai frequentati da questi ungulati.
Ci appelliamo quindi al Sindaco, chiedendo che la vita di questo esemplare sia salvata:  si può semplicemente allontanare dalla zona applicando strumenti dissuasivi.
Siamo sicuri che esista una soluzione alternativa.
Tuttavia, l’Enpa chiede anche al Sindaco di applicare tutti i metodi per allontanare i cinghiali dalle zone urbane. Metodi scientificamente validi: dai dissuasori olfattivi e agli ultrasuoni, alle recinzioni o ai dossi nelle strade attraversate dai cinghiali. In primo luogo, però, come il mondo scientifico evidenzia, occorre intervenire sulla gestione dei rifiuti, fonte alimentare e risorsa che attrae i cinghiali.
Se questo non avverrà, sempre più esemplari si avvicineranno anche perché, nelle campagne, e ormai anche nelle aree protette, vengono con vari pretesti cacciati tutto l’anno e quindi cercano luoghi più sicuri”.
“Signor Sindaco – conclude Enpa – è Inaccettabile che per colpa di una fake news amplificata dai social debba rimetterci la vita un animale che non ha causato nessun tipo di danno.
Siamo certi che lei potrà impedirlo e optare invece per un allontanamento o una soluzione che salvi la vita all’animale, lavorando sulla prevenzione”.
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