Era inciampata su un gradino in strada e si era fatta davvero male, fratturandosi e ferendosi un polso. Eppure, non sono stati sufficienti referti medici e prove documentali per farsi riconoscere il risarcimento danni.
Anzi, ad essere condannata a rimborsare le spese legali al Comune di Marcellina è stata proprio la pedona.
Una panoramica del Tribunale di viale Arnaldi a Tivoli
Ha stabilito così il Tribunale Civile di Tivoli con la sentenza numero 162/2024.
La vicenda emerge dalla delibera numero 53 con la quale lo scorso 17 settembre la giunta comunale ha approvato un accordo transattivo con una 61enne italiana residente in città condannata dal Tribunale al pagamento delle spese di giudizio pari a complessivi 3.500 euro per compenso professionale, oltre oneri di legge.
Il Comune di Marcellina
Con la delibera viene autorizzato il sindaco Alessandro Lundini a sottoscrivere un accordo transattivo con la 61enne concedendole la possibilità di corrispondere al Comune di Marcellina la minor somma di 2.796 euro, oltre alle spese di registrazione della sentenza.
L’incidente risale al pomeriggio del primo luglio 2020.
Verso le 16,30 la donna inciampò su un gradino sconnesso all’uscita di una nota pizzeria di via Indipendenza, rovinando sull’asfalto. La 61enne riportò la frattura pluriframmentaria scomposta della metaepifisi distale del radio sinistro, la più frequente in caso di caduta sulla mano estesa, oltre ad una ferita del polso sinistro, per cui fu trasportata in ospedale.
A quel punto, nel 2022 citò il Comune di Marcellina davanti al Tribunale di Tivoli chiedendo un risarcimento danni pari a 16.768 euro e 22 centesimi.
Ma dopo due anni la domanda è stata rigettata dal giudice e la donna condannata al pagamento di 3.500 euro.
La 61enne ha manifestato l’intenzione di impugnare la sentenza sfavorevole dichiarandosi al tempo stesso disponibile a rinunciare qualora il Comune avesse accettato una riduzione dell’importo dovuto a titolo di spese legali.