Si è presentata in ospedale lamentando un forte mal di testa senza dare ulteriori spiegazioni.
Ma i lividi sul volto della donna non lasciavano spazio a dubbi, per questo i sanitari hanno immediatamente attivato il Codice Rosa contattando la Polizia.
Così, al termine di un’inchiesta-lampo, ieri – giovedì 19 giugno, gli agenti del Commissariato di Tivoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli nei confronti di un 39enne italiano di Vicovaro per lesioni personali aggravate e atti persecutori ai danni della compagna.
L’uomo è inoltre indagato per tentato omicidio/femminicidio, violenza privata e violazione di domicilio.
Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Anticrimine-Sezione Codice Rosso-Violenza di Genere, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno scorso l’uomo – già noto in passato per aggressione e rissa – l’ha contattata telefonicamente per minacciarla di morte.
Quindi ha raggiunto l’abitazione della compagna e si è introdotto attraverso una finestra colpendola con pugni e calci.
Non soddisfatto, l’ha trascinato fuori dall’abitazione, perché doveva “completare l’opera….stasera devo finire quello che c’è da finire altrimenti ho buttato due anni”.
A quel punto, la vittima ha cercato di mettersi in salvo ma lui l’ha afferrata con violenza cercando di portarla via verso la sua auto.
Le urla hanno attirato l’attenzione di una vicina e soltanto allora l’uomo ha desistito, non prima di aver minacciato entrambe di ritorsioni se avessero chiamato le Forze dell’Ordine.
“stai attenta a te se chiami i Carabinieri, perché se mi fai arrestare io metto una tacca a ogni giorno di galera che mi faccio e quando esco sono cazzi tuoi”, avrebbe inveito l’uomo rimanendo sul posto per circa mezz’ora.
Venerdì mattina la donna è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli e, davanti alle ecchimosi e al gonfiore sul volto, i sanitari hanno attivato il Codice rosa, procedura dedicata a casi di violenza di genere.
Sul posto è intervenuta una volante e, dopo qualche titubanza, la vittima ha raccontato di essere stata aggredita dal suo compagno.
Martedì 17 giugno, davanti agli investigatori della Sezione Codice Rosso-Violenza di Genere, la donna ha spiegato anche i motivi del pestaggio subito: i troppi “like” ricevuti su Instagram.
Ad alimentare la rabbia repressa del 39enne sarebbero state le foto di una passeggiata con amici postate dalla giovane sul suo profilo: un dettaglio che evidenzia un controllo ossessivo e aggressivo e un possesso patologico.
Nei racconti della donna sono emersi comportamenti di controllo e violenza continue, iniziati ben prima del pestaggio della scorsa settimana.
L’uomo è stato descritto come ossessionato, aggressivo e avvezzo alle minacce di morte, a tal punto da costringerla a limitare rapporti sociali e spostamenti.
La donna ha spiegato che più volte aveva tentato di interrompere la loro relazione, ma che non vi era mai riuscita per la resistenza dell’uomo che proseguiva nel suo controllo ossessivo.
Dopo la denuncia la vittima ha deciso di rientrare in casa e, in considerazione dell’evidente rischio per la sua incolumità, l’abitazione è stata sorvegliata dal personale della Polizia di Stato.
Nel frattempo mercoledì pomeriggio 18 giugno alle ore 16:30 il Pubblico Ministero ha depositato la richiesta di misura cautelare e il Gip del Tribunale di Tivoli, nella prima mattina di ieri, giovedì 19 giugno, ha emesso l’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere.
Il Giudice ha deciso di applicare la misura di massimo rigore del carcere anche per “l’incapacità di autocontrollo” dell’indagato “il quale dimostra di portare avanti senza sosta il suo disegno vessatorio nei confronti della compagna, animato …dalla sua concezione della compagna quale oggetto di sua proprietà”.