Carlo Franchi (Idv): “Caccia allo sponsor per portare avanti progetti importanti. Così Monterotondo può pensare in grande”

Chi è?
P5130580Carlo Franchi, nasce a Roma il 30 dicembre 1976. Dopo un periodo vissuto in Spagna dove perfeziona i suoi studi, ritorna in Italia dove vive insieme alla compagna Alida, il figlio Ludovico di 10 mesi ed il cane boxer di nome Cesare. Conseguita la laurea in ingegneria meccanica presso l’università di Roma, intraprende fin da subito la libera professione occupandosi di vari aree di interesse tra cui progettazione e direzione lavori di progetti sviluppati per conto dei Comuni al di sopra di 15.000 abitanti utilizzando finanziamenti erogati dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Roma.
Nel 2007 è assunto come impiegato in una società neo costituita operante nel settore del TPL.
Da sempre impegnato nell’attività sportiva di varie discipline, attualmente ricopre la carica di vice presidente dell’A.S.D. Arvalia Villa Pamphili Rugby Roma dove si applica allo sviluppo di progetti di carattere sociale mediante la pratica sportiva.
E’ candidato consigliere al Comune di Monterotondo nella lista Italia dei Valori e a sostegno di Mauro Alessandri sindaco.

L’intervista

 

Cosa l’ha spinta a decidere di candidarsi come consigliere comunale di Monterotondo?
“La pulsante passione per la politica, intesa come condivisione di idee, di competenze, di esperienze talvolta anche non positive, congiuntamente all’amore per il territorio e le persone”.

 

In base alla sue esperienza professionale e non, che contributo pensa di poter offrire alla futura amministrazione?
“In questi ultimi anni il modo di fare politica è cambiato evolvendosi, così come il comune di Monterotondo. Oggi nella gestione della cosa pubblica bisogna avere spirito d’iniziativa, una visiona ampia e un’ottica strategica nell’affrontare i temi di interesse. Occorre trovare la capacità di esercitare il ruolo di consigliere comunale con lungimiranza, poiché la politica odierna non può consumarsi e condensarsi nella sola alzata di mano durante la seduta del consiglio comunale. Per questo avendo acquisito negli anni esperienza necessaria, sono certo di poter offrire alla futura amministrazione un valido e solido aiuto nello sviluppare e perseguire progetti sani, di reale interesse per la collettività con un occhio attento alle categorie maggiormente critiche.
Per quanto sopra detto, a titolo esemplificativo e non esaustivo riporto di seguito alcune aree progettuali realizzati mediante erogazione di finanziamenti regionali, in diversi comuni laziali al di sopra dei 15.000 abitanti:
– realizzazione di impianti di videosorveglianza per il monitoraggio di obiettivi considerati critici (asili nido, scuole, piazze, monumenti, esercizi pubblici);
– campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza su questioni riguardante il bullismo, violenza di genere, inclusione sociale;
– implementazione di un sistema software mediante telefono cellulare di ultima generazione che colleghi, in caso di emergenza e/o pericolo, l’utente con una centrale di ascolto aperta 24 ore su 24 pronta ad intervenire;
– realizzazione di servizi, iniziative e attività per la mobilità integrata sostenibile. (realizzazione servizi di car pooling, di bike sharing mediante fornitura di biciclette elettriche e potenziamento tpl locale);
– pogettazione e realizzazione di impianti di illuminazione pubblica ed industriale a tecnologia led in grado di implementare l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale”.

 

Quali secondo lei sono le priorità su cui dovrebbero concentrarsi gli sforzi dell’amministrazione?
“In questo periodo è difficile dare delle ricette vincenti considerata la difficile situazione finanziaria in cui vertono le amministrazioni comunali, prossime al default, e la crescente disaffezione dei cittadini nei confronti della politica. Proprio per questo, gli sforzi maggiori che una amministrazione deve intraprendere sono incentrati nel trovare soluzioni alternative ai tagli lineari già in uso in questi anni, che hanno impoverito ulteriormente la cittadinanza penalizzando oltre modo le fasce più deboli e contestualmente adottare una politica più vicina al tessuto imprenditoriale cittadino, alleggerendo le azienda da balzelli e lungaggini burocratiche, efficientando servizi essenziali di cui le imprese necessitano”.

 

Quale progetto pensa che potrebbe essere realizzato nei primi cento giorni di governo?
“Come dicevo, trovare differenti forme di finanziamento, sfruttando bandi europei, regionali e provinciali. Approfondendo anche la questione delle sponsorizzazioni con le aziende ed imprese private. La situazione finanziaria degli Enti locali è notoriamente in perenne affanno per l’impari rapporto tra le risorse disponibili e le crescenti esigenze e aspettative della cittadinanza.
Ciò detto, “la caccia allo Sponsor” vorrebbe essere attività praticata più intensamente e con maggior successo per assicurarsi più risorse economiche, o per risparmiare condividendo costi. Ma non si tratta solo di una mera questione economica. La distanza tra Istituzione locale e cittadini si è accorciata, crescenti sono le aspettative e le occasioni che portano il cittadino a mettersi in relazione con l’amministrazione: questa si è fortemente localizzata, esprimendo recentemente una capacità di relazione e di azione senza precedenti, anche grazie alle tecniche e alle tecnologie che facilitano tempi e processi. Peraltro la relazione con il cittadino, per l’Istituzione e per chi la rappresenta e la governa, è una questione strategica: l’Istituzione ha come scopo e missione il buon servizio al cittadino, e il risultato della sua attività, in qualità e quantità, è ora direttamente proporzionale alla creazione di consenso, condizione necessaria per riaffermare il proprio diritto a governare. Quindi tutto ciò che può favorire questo processo di sviluppo qualiquantitativo è importante.
Per dare vicinanza e sostegno al tessuto imprenditoriale cittadino mi muoverei rapidamente sulle questioni: smaltimento rifiuti, gestione spazi pubblicitari, viabilità ed infrastrutture, proponendo nello specifico:
– adozione di una gestione centralizzata del rifiuto speciale a scapito di quella puntuale a beneficio della riduzione dei costi per singola unità produttiva;
– riduzione dei costi delle insegne pubblicitarie e relativo abbattimento dei tempi burocratici necessari all’avvio di tale pratica, andando a differenziare in base alle zone cittadine la disciplina regolante. Perché mettere una insegna al centro storico non è la stessa cosa che metterla in un distretto industriale;
– agevolare il raggiungimento del distretto industriale mediante l’attivazione di linee dedicate del trasporto pubblico;
– risolvere la questione annosa degli allagamenti che interessano la viabilità di Monterotondo Scalo rivisitando le pendenze delle strade e andando a manutenere maggiormente caditoie e pozzetti per la raccolta delle acque meteoriche e quant’altro necessario.

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