Tivoli – Barriere architettoniche, fa i lavori in casa ma dopo otto anni aspetta ancora il rimborso

“Nel dicembre 2014 mia figlia ha fatto un lettera indirizzata a Babbo Natale in cui veniva chiesto un sollecito alle istituzioni, comunali e regionali – spiega il 77enne, invalido al 100% e in estrema difficoltà economica – Lei è morta lo scorso settembre, e niente è cambiato. Credo che sia davvero una vergogna lasciare le famiglie in questa situazione”. Cappelletti spese quattro mila euro per abbattere le barriere architettoniche in casa. Una cifra tutto sommato contenuta, ma che sta diventando ormai una chimera. “Abbiamo fato richiesta nel 2008, quanto tempo dobbiamo ancora aspettare – continua Cappelletti – Mi appello anche a Marco Vincenzi, che il mio problema lo conosce bene e, vista la nuova carica a presidente della commissione regionale al Bilancio, spero possa intervenire direttamente per farmi avere il rimborso”. Una situazione vissuta da molte famiglie che hanno dei disabili in casa, e che malgrado le disposizioni in materia, e i rimborsi previsti per questi interventi, continuano a restare inascoltate e abbandonate a loro stesse. “Rinunciate ai vostri privilegi – conclude Cappelletti, rivolgendosi ai politici – e restituite un sorriso ai cittadini, ormai stremati”

“Finchè la Regione Lazio non eroga i rimborsi al comune di Tivoli, questi non possono essere versati a chi ne fa richiesta – precisano da Palalzzo San Bernardino -. I fondi sono fermi al 2008 e la pratica di Cappelletti rientra per competenza nell’anno 2009, quindi tante altre famiglie si trovano nella medesima situazione. Il comune non può far altro che sollecitare gli uffci della Pisana”.

 

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