Monterotondo – Servizi sociali, finiti i fondi “extra”: dimezzata l’assistenza domiciliare ai disabili

“A loro abbiamo parlato di una sorta di pausa estiva”, spiega la coordinatrice del servizio Katia Petrolo. Ma qualcuno di loro ha capito subito che forse non si sarebbero rivisti tanto presto.

LEGGI l’intervista all’assessore delle Politiche sociali, Antonella Pancaldi

Per molti utenti è stato un brutto colpo, che in qualche modo interrompe un percorso di socialità e autosufficienza che per alcuni è fondamentale. E anche per le loro famiglie la botta è stata forte, perché oltre a vedere i progressi fatti dai loro familiari potevano contare per qualche ora a settimana di un aiuto importante.
Un aiuto che va dall’igiene personale degli assistiti alla socialità, fino al disbrigo di pratiche burocratiche mediche che riguardano i disabili gravi che vengono assistiti. Tutte incombenze che ricadono sulle famiglie. Senza considerare che alcuni vivono anche da soli. Per alcuni, spiegano le famiglie a Tiburno, il rischio è di rimanere sempre dentro casa. Casa che può trasformarsi in una sorta di prigione.
L’aggiudicazione definitiva del nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare e del fondo non autosufficienza è dell’11 maggio 2016 ed è stato vinto da Iskra in Ati con Progetto Salute per un importo di 291mila euro Iva compresa al 5 %. Ad oggi – su tutto il distretto sanitario – assiste 70 persone con 15 operatori. Il capitolato di quello che era stato indetto nel 2013, per dire, ammontava complessivamente a 468mila euro, con un importo orario a base d’asta di 20,07 euro.
I soldi non sono comunali e arrivano dal cosiddetto Piano di zona, di cui Monterotondo è capofila e che riguarda anche Fonte Nuova e Mentana. Insomma le risorse sono regionali. Il motivo della riduzione drastica delle ore di assistenza del nuovo bando è dovuto non al taglio dei fondi da parte della Regione, che ha sempre posto sul tavolo la stessa cifra, ma dal fatto che il Comune di Monterotondo aveva dei fondi accantonati messi su questo progetto che hanno garantito negli anni un maggiore standard di assistenza. Esauriti quei fondi si è tornati alla soglia “originale” prevista dal piano di zona per questo tipo di assistenza. Lo conferma la stessa assessore alle Politiche sociali Antonella Pancaldi, che spiega pure che le somme a disposizione dei distretti da parte della Regione, attraverso ai piani di zona, vengono comunicati con un netto ritardo. Così, ad esempio, quelli del 2015 erano “usciti” a novembre dello scorso anno.

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