Guidonia – Valentina Onori, è lei l’unica donna agli internazionali d’Italia SuperMarecross

Con la sua inseparabile KTM 125 e col numero 106 cucito nel cuore, la bella pilota di Guidonia si è fatta valere nelle quattro gare finora disputate in giro per la penisola, piazzandosi undicesima nella classifica generale (su 34 partecipanti della sua categoria). In attesa degli ultimi due round   Valentina si allena duramente ogni fine settimana senza tralasciare gli studi per il concorso che punta a superare per passare di grado nell’esercito. E, visto che ha convinto la redazione Mediaset durante le prime selezioni per il programma “Donna Avventura”, chissà se la vedremo sul piccolo schermo, nella prossima spedizione in giro per il mondo.

La tua spiccata femminilità porterebbe chiunque “fuori strada”, nasconde bene il tuo lato da maschiaccio.

Me lo dicono tutti quando mi vedono fuori dalla caserma e dalla pista. In effetti, se da un lato non mi spaventa sporcarmi di fango o rompermi un’ unghia durante gli allenamenti o le esercitazioni, dall’altro quando esco nel tempo libero mi piace apparire sempre in perfetto ordine dalla testa ai piedi. Indosso spesso gonne o jeans aderenti, tacchi o scarpe da ginnastica rigorosamente abbinati.

 

LA-MIA-FAMIGLIA-SUPERCosa provi quando metti il casco e sali in sella alla tua moto?

Si scatena un grande senso di libertà nella mente che diventa come una specie di “droga” a cui non potrei rinunciare. Esisto solo io e la mia moto…non mi vergogno a dire che con lei ci parlo e le do anche i baci, specie prima di una gara!.

 

Perché proprio il motocross?

Perché sin da piccola amo sfidare gli ostacoli nelle condizioni più avverse, ma anche perché i miei genitori , per tutelarmi dai rischi maggiori, non mi hanno mai permesso di correre su strada con le due ruote .

 

E’ l’unico limite che ti hanno imposto, visto che ti hanno sempre sostenuto in questa tua passione…

Ho la fortuna di avere due genitori fantastici che mi appoggiano in tutto sin da quando ero una bambina. Hanno sempre avuto una mentalità aperta e una complicità assoluta sia con me e con mia sorella.

 

istruttore FMI Enduro , che hai ereditato la “vocazione” per le due ruote. Ci racconti come è iniziata?

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Papà, a differenza di me, ha sempre seguito la passione per l’Enduro e non si è mai cimentato nell’agonistica. Da piccola passavo le ore in garage a vederlo mettere a punto la sua moto, visto che è un esperto di meccanica, e quando capì che per me questa era una vera passione mi fece una bellissima sorpresa per la promozione in quarta elementare. Con la scusa di andare a prendergli un cacciavite, mi fece scendere in garage dove trovai di fronte a me una fantastica minimoto. Dai primi giri nelle zone della nostra casa in montagna è nata la voglia di cimentarmi in percorsi difficili, così pian piano mi sono avvicinata all’agonistica e a 17 anni ho fatto le mie prime gare come unica ragazza nel Lazio.  

 

Da lì a poco hai scelto di intraprendere la vita militare, che coraggio!

Sì, in effetti non è da tutti lasciare casa e gli affetti più cari per stare lontano quasi sette mesi nei campi di addestramento. Che dire, sono una guerrigliera nata e le strade facili non fanno per me!

 

Anche per questo hai deciso di iscriverti alle selezioni per la nuova edizione di “Donna Avventura”?

Ha influito tanto la mia grande passione per i viaggi avventurosi, visto che insieme ai miei ho praticamente girato il mondo divertendomi soprattutto nei safari e nella traversata del deserto. Il primo provino è andato bene, ma adesso dovrò vedere se poter proseguire nei test pratici visto che a luglio mi aspetta il concorso per passare di grado.

 

Aspirazioni?

Superarlo e poi, una volta stabilita la destinazione, specializzarmi in un settore. Il massimo sarebbe diventare atleta dell’esercito.

 

A parte migliorare la tua posizione al SuperMareCross, quali sono i tuoi prossimi obiettivi in pista?

Spero l’anno prossimo di intraprendere il campionato nazionale femminile. Per via dell’età ormai sono fuori dai Mondiali, sarebbe stato quello il vero sogno. Ma non per questo mollerò la presa sulla pista e sui traguardi importanti che posso ancora raggiungere, sempre in nome del mio motto…

 

Cioè?

Viva la vita!

 


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