Il “Processo dei Dilettanti”. Tutto sulla grande crisi della Crecas Palombara

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(Nell’immagine Fabrizio Valentini, Patron del Crecas Palombara)

 

A fine dicembre la Crecas Palombara era brillantemente seconda in classifica, in piena lotta per quella seconda piazza utile per portare questo club al campionato superiore. Non solo, ma il Crecas Palombara il 20 novembre fu l’unica squadra a far tremare la corazzata Atletico Fiumicino – Fregene costringendola nello scontro diretto al pareggio rocambolesco con grandi recriminazioni da parte dei sabini su quel 2-2 finale al “Paglialunga” di Fregene. Il mese di dicembre è stato il momento di questo campionato nel quale il Crecas Palombara ha manifestato il maggiore rendimento. La squadra, allora guidata da David Centioni, vincendo a Civitavecchia 1-0, rete di Palmieri, sembrava lanciata verso l’inseguimento all’Atletico Fiumicino – Fregene. Impressione confermata successivamente dalla larga vittoria casalinga ottenuta il giorno 11 dicembre contro l’Atletico Vescovio, 4-1 con reti di Gallaccio, una doppietta, Passiatore e Panella. L’ultima gara del 2016 è stata un 2-2 sul campo della Valle del Tevere che però suonò come una sconfitta visto che la Crecas era andata avanti di due gol per poi essere riagguantata dalla rasoiata di Matteo Federici a tempo scaduto. Poi dopo la sosta di Natale è sceso il buio. Un pareggio casalingo contro il Real Monterotondo Scalo e tre sconfitte consecutive contro La Sabina, Montecelio e Ladispoli. Da lì in poi la discesa inesorabile in classifica e l’addio ai sogni di gloria che invece alla vigilia del campionato la critica le additava essendo la Crecas Palombara squadra allestita da una rosa di ottimi giocatori.
Quale la causa o le cause di questo mancato raggiungimento degli obiettivi? Ecco il parere di alcuni protagonisti e autorevoli esponenti del calcio di Eccellenza girone A

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MARCO FERRAMINI (ds della Crecas Palombara). “Stiamo analizzando insieme alla società le cause che hanno determinato questo mancato raggiungimento degli obiettivi. Siamo andati benissimo fino al mese di dicembre, eravamo secondi in classifica, eravamo lanciati all’inseguimento della capolista ma poi qualcosa si è rotto all’interno degli equilibri e la nave non si è più rimessa in linea. La colpa credo io è di tutti, dei giocatori e della società. Credo che da qualche giocatore era comunque lecito attendersi qualcosa di più, la generosità del Patron andava ripagata con un impegno maggiore di quello che abbiamo registrato. Lavorare per un calciatore dilettanti credo che sia la normalità, questo è un calcio non professionistico, chi gioca a calcio deve portare a casa per primo i soldi per mantenere la propria famiglia e poi giocare a calcio, non è un obbligo giocare ma un piacere. Sono stato giocatore anche io, se ci metti impegno, sacrificio, attenzione i risultati li ottieni, altrimenti non vai da nessuna parte”.

PAOLO MALIZIA (allenatore dell’Eretum Monterotondo). “La Crecas è stata la più grande delusione di questa parte del campionato. A giudicare dalla rosa che i tecnici hanno avuto a disposizione stiamo parlando di una squadra che avrebbe potuto lottare con l’Atletico Fregene-Fiumicino per il primo posto. Cosa sia successo non lo so, però posso dire che ora arriva il momento più difficile. La squadra rossoblù deve onorare il campionato nel senso che non avendo più come obiettivo il secondo posto non vorrei che andasse in disarmo. Ne sarebbe falsata la regolarità del torneo. Conosco molti di questi giocatori e sono certo che vorranno vincere più partite possibili. Quando vennero a Monterotondo fecero una grande partita e vinsero, ma allora non erano caduti in questa crisi”.

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CLAUDIO ZANNINI (vice- allenatore del Ladispoli). “Noi l’abbiamo affrontata ad inizio stagione, era il 18 settembre, ed era una grande squadra. Fummo costretti a dare il massimo per vincere sul nostro campo ma la Crecas ci fece una grande impressione. Nel girone di ritorno invece, vincemmo al Torlonia 2-1, abbiamo trovato un ambiente profondamente diverso, squadra sfiduciata, società non soddisfatta di questo rendimento. Insomma abbiamo percepito delle situazioni che in una ambiente di calcio non portano certo bene”.

BRUNO SACCA’ (vice-presidente del Real Monterotondo Scalo). “Quando abbiamo giocato da loro avvertimmo un certo nervosismo da parte dell’ambiente. Ne uscì fuori uno 0-0 ma noi sprecammo una grande occasione nel non vincere quella partita. Che dire? Il Crecas a guardare i nomi ha grandissimi giocatori e tutti noi siamo rimasti molto sorpresi nel vedere come questa squadra da gennaio in poi sia calata in termini di rendimento. Noi dalla Crecas abbiamo preso un giocatore, Abbondanza, e a dire la verità avremmo voluto prenderne un altro ma non ci è stato possibile ( si tratta dell’attaccante Pascu, ndr) e a questo punto credo che il discorso primi posti sia ormai fallito. Nel calcio quando si rompe il feeling che unisce società – calciatori è molto difficile che arrivino i risultati”.

servizio a cura di Sergio Toraldo

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