GUIDONIA – Covid-19, studente rimpatriato dall’America in quarantena ma senza controlli

La denuncia di Anna Greggi: “Mio figlio è tornato da sabato, ma l’Asl non verifica le sue condizioni e non risponde al telefono”

Racconta di attendere la chiamata che non arriva e di un numero di telefono che squilla a vuoto.
Anna Greggi è il Direttore Artistico del Teatro Imperiale di Guidonia e ha scelto Tiburno per raccontare la quarantena al tempo del Coronavirus e soprattutto quel protocollo previsto dall’Asl Roma 5 ma non applicato alla lettera.
E’ la quarantena del figlio 17enne, studente al quarto anno del Liceo scientifico “Ettore Majorana” di Guidonia, rientrato in città sabato mattina 21 marzo dopo 8 mesi di scambio studentesco in California presso una famiglia statunitense.
“Tommaso sta bene – premette l’imprenditrice attrice e regista teatrale – non ha febbre né tosse, ma ha viaggiato su un volo pieno di persone senza mascherina. Per questo avevo informato l’Unità di Crisi della Asl che mi aveva rassicurato sul fatto che saremmo stati contattati più volte al giorno per monitorarlo, invece il nulla. Addirittura il numero che mi è stato dato risulta sempre occupato o scatta il disco”.
Secondo il racconto di Anna Greggi, il rimpatrio del ragazzo è stato tutt’altro che semplice. “Per due settimane ho telefonato alla Farnesina e al Consolato per avere rassicurazioni sul suo rimpatrio – spiega il Direttore del Teatro – D’altronde le scuole erano state chiuse, la famiglia ospitante non intendeva assumersi responsabilità su un minorenne per cui non c’era più motivo che restasse in Usa”. Giorni passati al telefono, fino alla soluzione e all’ottenimento di un volo di sola andata per Roma.
“L’aereo – prosegue Anna Greggi- è partito venerdì da Los Angeles, ha fatto scalo a New York e poi è ripartito per Roma: durante il viaggio mio figlio è stato in contatto con migliaia di persone”.
Sabato alle 12,15 lo sbarco a Fiumicino, dove la donna ha rivisto il figlio. “Due giorni prima del ritorno – puntualizza – avevo contattato l’Unità di Crisi della Asl ricevendo rassicurazioni sul controllo telefonico da parte loro, ma qui non chiama nessuno.
Mio figlio non esce di casa e rispetta rigorosamente la quarantena, ma è evidente che qualcosa non funziona”.

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