TIVOLI – Cosa Nostra Tiburtina, condanne dimezzate per 11 imputati

Dai 110 anni di galera del processo di primo grado ai 57 anni di oggi. I giudici hanno escluso l’aggravante dell’uso delle armi e concesso le attenuanti generiche a tutti. Due assolti: spacciavano, ma per conto proprio

Vendevano droga, ma non utilizzavano armi e non tutti facevano parte dell’organizzazione. E’ in sintesi l’esito della sentenza emessa oggi, martedì 23 giugno, dalla I Sezione della Corte d’Appello di Roma nei confronti di undici imputati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nel processo alla cosidetta “Cosa Nostra Tiburtina”, la gang che controllava le piazze di spaccio di Tivoli e Villanova, che malmenava chi sgarrava e puniva gli “infami”, smantellata l’8 marzo 2018 dai carabinieri con l’arresto di 45 persone.

Alla sbarra c’erano le undici persone che il 17 luglio 2019 nel processo di primo grado erano state giudicate col rito abbreviato accumulando condanne pari a 110 anni di carcere a fronte dei 120 richiesti da parte del pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia Giovanni Musarò. La sentenza di oggi, emessa dal Collegio presieduto da Daniela Rinaldi, ha letteralmente dimezzato le pene inflitte un anno fa dal Giudice per l’udienza preliminare Nicolò Marino. D’altronde, oggi è stato lo stesso Procuratore generale Simonetta Matone ad escludere l’aggravante dell’uso delle armi e a concedere le attenuanti generiche a tutti, conformandosi alla sentenza di primo grado in rito ordinario emessa lo scorso 16 gennaio nell’aula bunker di Rebibbia.

Oggi la pena più alta – 9 anni e 4 mesi per associazione e spaccio – è stata inflitta a Daniele Z., 31enne tiburtino e una sfilza di precedenti penali difeso dall’avvocato Andrea Alessandrini: in primo grado l’imputato era stato condannato a 12 anni in quanto considerato dall’Antimafia come vedetta, pusher e “custode” della droga.

Sette anni e 4 mesi per Elisabetta P., 33enne di Villa Adriana difesa dall’avvocato Pietro Nicotera, condannata in primo grado a 10 anni. Pena dimezzata da 10 anni a 5 anni, 2 mesi e 20 giorni per Alessio P., 24enne di Tivoli Terme, anche lui condannato per associazione e spaccio.

Pena di 5 anni, un mese e 10 giorni è stata inflitta a tre imputati. Si tratta di Franco D., 21enne di Tivoli e fratello del 37enne Cristian, uno dei due luogotenenti del defunto boss Giacomo Cascalisci, condannato in primo grado a 16 anni e 8 mesi di reclusione, gli stessi richiesti dal pm Musarò. Per il giovane, difeso dagli avvocati Sandro Alimonti in collaborazione con Osvaldo Nicholas Girado, la condanna è stata ridotta di un terzo essendo stato escluso dai giudici il suo ruolo di “capo piazza” dello spaccio a Tivoli, ma soltanto di affiliato al clan.

Le attenuanti generiche hanno determinato la riduzione di pena da 10 anni a 5 anni, 2mesi e 20 giorni per Alessio P., 25enne di Tivoli Terme, difeso dall’avvocato Tatiana Minciarelli. Pena di 5 anni, un mese e 10 giorni anche per Federico C., 31enne di Tivoli, difeso dall’avvocato Fabio Frattini, in primo grado condannato a dieci anni. Pena dimezzata anche a Alexsander S., 31enne di Villanova, difeso dall’avvocato Vittorio Messa, in primo grado condannato a 9 anni e 4 mesi oggi ridotta a 5 anni, un mese e 10 giorni.

Pene dimezzate per altri due imputati condannati entrambi a 4 anni e 8 mesi di reclusione: si tratta di Federica D., 24enne del quartiere Braschi, difesa dall’avvocato Enrico Maria Gallinaro, condannata a 10 anni in primo grado, e di Federico V., 23 anni di Tivoli, difeso dall’avvocato Francesco Tarsitano, in primo grado condannato a 9 anni e 4.

Pena ridotta da 8 anni a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni per Danilo D., 31enne tiburtino del quartiere Empolitano, difeso dagli avvocati David Bacecci e Daniele Grimaldi, considerato partecipe della banda.

Già in primo grado era invece decaduta l’accusa di essere affiliato alla gang per Federico G., 24enne di Villanova, difeso dall’avvocato Ilan Zion Aghib, che oggi si è visto ridurre la condanna per spaccio semplice da sei anni a 3 anni più 15 mila euro di multa.

Oggi la Corte d’Appello ha assolto dall’accusa di associazione a delinquere Michele K., 26enne di Colle Fiorito, difeso dall’avvocato Massimiliano Cataldo, che si è visto ridurre la condanna da 9 anni e 4 mesi a tre anni e 4 mesi in continuazione con un’altra condanna a 2 anni risalente a novembre 2016 sempre per spaccio. Le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello saranno pubblicate tra 90 giorni.

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