TIVOLI – Omicidio in frutteria, il fratello di Said: “Voglio giustizia”

Osama Elkoumy racconta le fasi dell’omicidio e i rapporti con Ahmed Badr: “Lavorava con noi, non sta bene, mi aveva già distrutto il camion”.

“Mi ero accorto che aveva le mani in tasca e che nascondeva qualcosa. Io sono andato via dicendo a mio fratello di fare attenzione e invece me l’ha ammazzato”
A parlare è Osama Elkoumy, fratello di El Said Abdelsalam Abdelbaky Elkoumy, per tutti “Said”, il 28enne fruttivendolo egiziano di Villa Adriana ucciso a coltellate lunedì pomeriggio 29 giugno dal connazionale Ahmed Badr, vent’anni ancora da compiere.
Osama racconta a Tiburno.Tv quel maledetto pomeriggio del 29 giugno e chiarisce i rapporti tra loro e quel ragazzo che in carcere ha dato segni di squilibrio e che due anni fa ha lavorato nelle loro frutterie.
“Era appena uscito dalla Casa Famiglia – attacca Osama – senza casa e senza lavoro. L’ho chiamato per lavorare con noi un paio di mesi a Carsoli. Non si è trovato bene e se n’è andato via”.
A sentire Osama, Ahmed Badr avrebbe già in passato dimostrato astio nei suoi confronti. “L’anno scorso – aggiunge il fruttivendolo di Villa Adriana – al Centro Agroalimentare mi ha preso il camion a martellate, causando un danno di mille euro. Io non sporsi denuncia, è un mio paesano e non volevo fargli del male.
In quell’occasione la vigilanza del Mercato lo allontanò”. Ma non è finita.
“Cinque mesi fa – rivela ancora Osama – Ahmed era già venuto al negozio a infastidirci ma lo allontanammo con calma. Lunedì scorso è tornato ma anche stavolta non abbiamo capito il motivo”.
Il fratello maggiore di Said racconta le fasi immediatamente precedenti e successive all’omicidio.
“Ero appena arrivato col camion a via Sardegna – specifica Osama – per scaricare la frutta e ho visto Ahmed. Ero un po’ preoccupato perché lo so che non sta bene mentalmente, volevo solo mandarlo via, altrimenti creava problemi al negozio”.
A questo punto, Ahmed avrebbe avvicinato Osama per parlargli. “Mi ha chiamato e gli ho risposto che avevo da fare e stavo lavorando – aggiunge il fruttivendolo – Ho fatto scaricare, ma mi ero accorto che aveva le mani in tasca e che nascondeva qualcosa. Così sono andato via affinché Ahmed non si stranisse, dovevo scaricare nell’altro negozio a Villa Adriana e durante il tragitto ho telefonato mio fratello e gli ho detto: “Said, attenzione! Cerca di mandarlo via piano piano. Cerca di mandarlo via. Said miha risposto “Va bene, non preoccuparti”.”
Tempo 5 minuti e Osama ha ricevuto una telefonata da parte di uno dei dipendenti del fratello: “Said sta per strada, c’è tutto sangue, sta morendo”.
“Sono subito accorso – conclude Osama – ho trovato la strada bloccata, fino all’arrivo sul posto: Said per terra, finito, non c’era da fare niente. Quando sono arrivato era appena arrivata l’ambulanza.
Spero che sia fatta giustizia”.

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