TIVOLI - “Cosa Nostra Tiburtina”, assolto l’avvocato Tagliaferri: non era al servizio del boss

La stessa Direzione Distrettuale Antimafia che lo aveva portato a processo per favoreggiamento ha chiesto al Tribunale di Tivoli di scagionarlo: il fatto non sussiste

Secondo l’accusa era il legale di fiducia del boss e dei suoi luogotenenti e difendeva tutti o quasi tutti gli affiliati all’organizzazione. Per questo la Direzione Distrettuale Antimafia aveva portato a processo l’avvocato Francesco Tagliaferri con l’accusa di favoreggiamento personale ai membri della cosidetta “Cosa Nostra Tiburtina”, la banda che controllava le piazze di spaccio di Tivoli e Villanova e che a marzo 2018 venne smantellata dai carabinieri con l’arresto di 45 persone.

Ma è stata la stessa Dda a chiedere di scagionarlo e per questo oggi, lunedì 20 luglio, il giudice del Tribunale di Tivoli Giovanni Petroni ha assolto Tagliaferri “perché il fatto non sussiste”.

“Con questa decisione – è il commento del difensore, l’avvocato Valerio Spigarelli – si chiude una vicenda che, attesa l’inconsistenza dell’ipotesi accusatoria, non sarebbe neppure dovuta arrivare al vaglio dibattimentale; la stessa richiesta finale della pubblica accusa – anch’essa ha chiesto l’assoluzione con la formula più ampia – lo dimostra aldilà di ogni dubbio”.

“Questa decisione, del resto – prosegue Spigarelli – riconosce ciò di cui nessun avvocato penalista, a Roma e in tutta Italia, ha mai dubitato, e cioè che Francesco Tagliaferri è un avvocato onesto, ingiustamente processato, che si è sempre comportato in maniera retta e limpida nel corso della sua carriera onorando la toga”.

L’avvocato Francesco Tagliaferri, ex presidente della Camera penale di Roma, era balzato recentemente agli onori della cronaca come difensore di Massimo Carminati nel processo “Mondo di Mezzo” che lo ha visto scagionare dall’aggravante mafiosa.

Lo stimato legale era imputato a Tivoli per favoreggiamento personale continuato al defunto Giacomo Cascalisci, considerato il capo indiscusso dell’associazione a delinquere ribattezzata “Cosa Nostra Tiburtina”.

L’APPROFONDIMENTO SU TIBURNO IN EDICOLA DOMANI MARTEDI’ 21 LUGLIO 2020

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