L’occupazione cresce ma la disoccupazione non va meglio: lo stima l’Istat

Mentre il Pil si contrae ed è in calo del 12,8% in tre mesi, gli occupati aumentano ma non diminuisce il numero di chi il lavoro non ce l’ha

L’Istat snocciola le sue cifre sulla situazione socio-economica italiana e non sono buoni numeri: cresce l’occupazione , visto che dopo quattro mesi di flessione, a luglio 2020, il numero di occupati è in aumento, soprattutto tra le donne e i lavoratori con più di 35 anni. Continua anche il recupero delle ore lavorate a testa e si allarga pure la fascia di persone in cerca di lavoro.

Ma l’Istituto nazionale di statistica registra anche che da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di quasi 500 mila unità, con una lievitazione d inattivi di quasi 400 mila persone. In quattro mesi, sottolinea l’Istat, il tasso di occupazione perde oltre un punto, mentre quello di disoccupazione, col dato di luglio, torna sopra ai livelli di febbraio. Più vulnerabili sono i giovani, a fronte di un tasso di disoccupazione che sotto i 35 anni  raggiunge il 31,1%. I dati seguono quelli di ieri, sempre da parte dell’Istituto, che segnala un calo del Pil del 12,8% in tre mesi e addirittura del 17,7% rispetto al secondo trimestre del 2019. Andamenti congiunturali negativi coinvolgono tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti, rispettivamente, del 3,7%, del 20,2% e dell’11%, mentre le esportazioni sono crollate del 26,4%. A trascinare il Pil in basso, con una drastica recessione, pure la scarsità di consumi da parte delle famiglie. Ma il ministro dell’economia Roberto Gualtieri non è pessimista: secondo lui ci sarà un rimbalzo quanto prima. Lo dice guardando i dati sulle entrate relative agli F24 pagati dai contribuenti, un +9% rispetto allo scorso anno.

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