Grillini sciocchi alla corte di Re Marco (Vincenzi), giù le mani da Guidonia

(Riceviamo e pubblichiamo)

La brutta sensazione è che l’eccessivo lavorio in atto sui territori del Comune di Guidonia Montecelio a livello regionale, possa avere una regìa politica che alla lunga potrebbe rivelarsi fatale per lo sviluppo socio economico della terza città del Lazio. Ci riferiamo, in particolare ma non soltanto, alla proposta di legge di modifica del perimetro del parco archeologico e naturalistico dell’Inviolata di circa 1200 ettari, fino a portare la riserva a 1800 ettari, incorporando in tutti i punti cardinali i centri abitati. Si tratta di scelte impattanti per le comunità locali, che a nostro avviso non hanno avuto la giusta riflessione e che modificano la vocazione industriale di molte di quelle aree già prevista dal Ptpg (piano territoriale provinciale generale) della Regione Lazio. Ci viene spontaneo chiederci chi abbia assunto le decisioni e a quale fine, non credendo i grillini alla guida del governo cittadino, capaci di valutare, nell’insieme, la gravità delle ripercussioni che tali interventi comporteranno sulla crescita di Guidonia. Ci viene più facile pensare che le decisioni siano state veicolate in ambiti sovracomunali, precisamente alla Pisana dal capogruppo del Partito democratico Marco Vincenzi. Sembra, insomma, che la strategia sia sempre la stessa: rendere la città di Guidonia subalterna alla vicina Tivoli e ad altri territori dove Vincenzi coltiva da anni le ambizioni elettorali. Sotto questo profilo si possono leggere anche le scelte operate dalla Regione Lazio sull’ampliamento del sito di interesse comunitario della Piana dei Travertini, che in nome di una velleitaria necessità di tutela ambientale, hanno messo sotto vincolo le aree soggette al raddoppio della ferrovia nel tratto guidoniano, bloccando il progetto della metropolitana leggera di superficie. Provvedimenti che impediranno alla città qualunque fronte di ammodernamento e miglioramento delle infrastrutture di collegamento anche interne tra i quartieri, e annulleranno la funzione del casello autostradale, inaugurato nel 2011 con la prospettiva di servire le zone di sviluppo industriale legato alla logistica già individuate dal Ptpg. Non vorremmo essere premonitori di cattivi presagi, ma tutte queste scelte scellerate, operate con la complicità sciocca dei 5Stelle, vanno nella direzione di favorire quegli stessi insediamenti all’interno del territorio del comune di Tivoli, praticamente uno scippo. Ora abbiamo finalmente capito che Tivoli avrà il raddoppio della ferrovia, una ritrovata centralità territoriale nella nuova Stazione di Tivoli Terme, una viabilità di collegamento già disponibile nei progetti di sviluppo del futuro Polo logistico previsto nell’area di Stacchini e dell’ospedale, solo nel nome di Guidonia perché se realizzato sorgerà sul territorio del comune di Tivoli. Abbiamo anche capito dagli sciocchi 5Stelle locali, che la prospettiva comunemente condivisa con il Pd alla Regione Lazio è nella funzionalità delle imminenti alleanze elettorali, che vogliono trasformare la nostra città nella brutta periferia di Tivoli, territorialmente subalterna, privata di ogni progetto di sviluppo e di crescita sociale e economica. Un film già visto nei decenni passati, girato con gli accoliti piddini guidoniani ancora nel ruolo di comparse insignificanti. Come Centrodestra diciamo «no» a tutto questo. Giù le mani da Guidonia!

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Il Coordinatore comunale della Lega, Alessandro Messa

Il Segretario comunale di Forza Italia, Maurizio Massini

Il Coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Mario Pozzi

Il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia, Giovanna Ammaturo

Il Consigliere Comunale della Lega, Arianna Cacioni

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