Notizie a misura del partito unico del Coronavirus

Vi sarete sicuramente chiesti il perché se diminuiscono i pazienti in terapia intensiva (30), se diminuiscono i ricoverati con sintomi (da 31.772 a 31.200), diminuisce (2.289) il numero di quelli che oggi sono positivi e se i guariti aumentano di oltre 110 persone, se finalmente diminuiscono i morti (ieri 814, ieri l’altro erano 993), non si evidenzi il buon andamento. Certo! L’andamento Rt ieri è ripreso. Ma è anche vero che, solo ieri, sono stati effettuati minori tamponi per cui coloro che sono stati monitorati probabilmente sono quelli maggiormente sospetti. Tra i punti interrogativi c’è poi sempre il modo tardivo in cui vengono a volte sommati, per cui di giorno in giorno non si può ottenere il quadro preciso della situazione così com’è nel giorno precedente. C’è quindi una decisione su quando sommarli? Siamo sicuri che si tratta solo di impasse organizzativa nel registrarli ed effettuare le somme? Oppure c’è una gestione ad uso politico del dato? Un modo per tenere il livello di tensione alto perché l’italiano medio non molli il livello di attenzione? Conferma questo sospetto le parole di ieri pronunciate da Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute: “L’incidenza della terapia intensiva, sebbene in calo, è ancora elevata, intorno a 579 casi ogni centomila abitanti. Grazie alle misure di contenimento scende di poco, al di sotto di 1, l’Rt. È necessario continuare a tenere comportamenti prudenti”. Le gazzette allora danno gran risalto a una demenziale manifestazione di esuberanza di alcuni studenti nei confronti delle forze dell’ordine che volevano sciogliere un assembramento festaiolo a piazza Bologna. Ma non si evidenziano gli assembramenti per il Black Friday nei centri di commercio in ogni grande città. Si alimenta una polemica sull’impossibilità di spostarsi liberamente tra comuni e città, quando il sondaggio del Censis dimostra che l’84,6% dice che gli italiani hanno accettato questa decisione. E allora sarebbe grave dover costatare che uno dei malati eccellenti del nostro paese è proprio il modo di fare cronaca.

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