GUIDONIA - Rogo tossico nello smorzo, l’imprenditore torna libero

Stamane davanti al giudice il 58enne di Villanova si è detto pentito: arresto convalidato e processo rinviato al primo giugno. Martedì in edicola tutti i dettagli della vicenda. #tiburno

“Sono pentito e ammetto di aver sbagliato”. Ha parlato così stamane in Tribunale a Tivoli C. I., il 58enne imprenditore di Villanova di Guidonia e titolare di un’azienda specializzata nella vendita di materiale edile arrestato ieri pomeriggio, giovedì 4 marzo, dai Carabinieri Forestali del Nipaaf di Roma per termocombustione illecita di rifiuti.

L’arresto dell’uomo è stato convalidato dal giudice Elisabetta Mazza che lo ha rimesso in libertà essendo incensurato e, su richiesta di termini a difesa da parte del suo difensore, ha fissato la data del processo al primo giugno prossimo. Dopo numerosi esposti dei residenti, il blitz era scattato verso le 17,30 quando i militari hanno notato alzarsi una colonna di fumo nero che ha causato anche rallentamenti alla viabilità lungo la via Maremmana inferiore. I militari hanno “beccato” il titolare intento a bruciare materiali plastici, gommosi e imballaggi, scarti della lavorazione considerati rifiuti speciali pericolosi che all’imprenditore sono costati l’arresto. Tra i rifiuti bruciati, anche cavi di rame.

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Durante l’ispezione i carabinieri hanno sequestrato anche una discarica abusiva su un’area di circa 100 metri quadrati adibita allo stoccaggio di ferro, piombo e rame, materie prime secondarie recuperate dalla termocombustione, una montagna di rifiuti solidi urbani accatasti fino ad una altezza di due metri, tra elettrodomestici, frigoriferi, lavatrici, vasche da bagno: per questo il 58enne è stato denunciato anche per gestione illecita di rifiuti in concorso con la sorella 61enne, socia nell’attività.

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