Tivoli. Quando la spesa era un… rito

Carrelli stracolmi e meccanicità erano lontani anni luce

Alcuni market molto grandi non hanno più la cassiera è sufficiente passare i prodotti, inserire il denaro e riceve il resto. Un tempo non molto lontano quando gli scontrini erano distanti anni luce alcuni commercianti utilizzavano carta e penna, per definire il totale della spesa. A volte, il conteggio avveniva sulla carta utilizzata per avvolgere i panini, perché era quella più vicina. In quei negozi di alimentari si trovava in poco spazio di tutto e di più, dal prosciutto fino ai detergenti per ogni uso. Erano pochi i prodotti surgelati e non passavi mai dal banco frigo per afferrare formaggio grattugiato, una fetta di provolone e la mortadella tagliata a dadini. Era “obbligatorio” transitare dal bancone, scambiare quattro chiacchiere con il proprietario sulla qualità dei prodotti e alla fine tanti finivano per aggiungere i panini, che il titolare afferrava rigorosamente con le mani senza guanti. Il “rituale della spesa”, rammentiamo, era indirizzato sempre verso lo stesso negozio e molte volte era giornaliero. Oggi tutto è diventato più meccanico e più igienico, ma per ritrovare le buone abitudini del passato è possibile andare in qualche piccolo negozio del centro storico tiburtino, dove il tempo sembra essersi fermato.      

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