Giustizia, si vota con la fiducia

In serata alla Camera sono vincolate alla continuità del governo i due articoli sulla riforma elaborata dal ministro Marta Cartabia

 

Gli ex pentastellati duri e puri, gli irremovibili, occupano gli scranni destinati ai ministri come forma di protesta. Questo compromesso sulla riforma della Giustizia non lo vogliono e forti dell’opposizione espressa dalla magistratura al completo cercano di mettere ostacoli alla votazione. Avrebbero voluto più discussione in aula parlamentare e invece è arrivato il diktat. La riforma va chiusa. Finito il tempo dei “ma” e dei “se”. Il gruppo Alternativa hanno però sgombrato le postazioni del governo dopo l’invito di Fico. Inevitabile, quindi, la votazione col sistema della fiducia accompagnata da ulteriori proteste.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Elezioni, Fratelli d'Italia dà il benvenuto nel Centrodestra unito a "Noi Moderati"

Bocciate le obiezioni sulla costituzionalità, presentate sempre da Alternativo, ora lo sguardo è volto al gruppo dei Cinquestelle propriamente detto guidato dall’ex premier Giuseppe Conte. Ma non dovrebbero esserci sorprese, anche se nelle cronache parlamentari il condizionale è sempre d’obbligo. Ma anche l’ex ministro Bonafede dichiara che voterà questa mediazione a cui si è arrivati.

Ma in Parlamento l’inquietudine resta. Sempre la prescrizione, l’oggetto del contendere. Si chiede che si recuperi per i reati contro la pubblica amministrazione, ma anche per i reati contro l’ambiente.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.