Più mercato nelle imprese familiari

La pandemia ha costretto parte delle nostre attività ad uscire dall’ovile

Uno dei limiti più grandi del pianeta impresa italiana consiste ed è sempre consistito nel suo sostanziale familismo. L’incapacità cioè di sapersi affacciare al mondo, mettere a rischio il controllo della maggioranza del pacchetto azionario, quindi scommettere su sé stessi attraverso il giudizio costante dei mercati.

Pare però che tra gli effetti positivi della pandemia ci sia stata anche la sprovincializzazione di parte del cuore pulsante della nostra economia. Non si tratta di una grande spinta in avanti, ma comunque di un segno di innovazione molto forte. Infatti i dati dimostrano che anche post pandemia le quotazioni dell’ottanta per cento delle nostre imprese siano a carattere familiare.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - Centro Agroalimentare, via libera della Regione all'ampliamento

Secondo uno studio di Fabio Quarato dell’Universita Bocconi ventiquattro società sono diventate pubbliche nel 2020 e di queste ventitré erano a controllo familiare. Ci sono state anche ventisei quotazioni, tra queste venti sono aziende familiari. In totale, ci sono state quaranta quotazioni. Di queste, trentuno erano imprese a pieno controllo familiare.

Un passo importante verso l’emancipazione della nostra impresa ed insieme della nostra economia. Questa nuova realtà verrà esposta durante il Family Business Festival che si terrà a Genova tra il 21 e il 22 ottobre.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.