Non siamo tutti positivi (allo stesso modo)

In terapia intensiva finiscono di più i non vaccinati; l'ultimo decesso, un ventottenne

Il tasso di positività per le persone ricoverate in terapia intensiva è 31,3 ogni 100 mila per i non vaccinati. E scende a 0,8 ogni 100 mila per le persone che hanno ricevuto anche la dose booster. Calcoli alla mano, la possibilità di finire in rianimazione per chi non si vaccina è 39,1 volte maggiore rispetto a chi ha la terza dose. Lo rende noto l’Istituto Superiore di Sanità nel report sull’andamento dell’epidemia di Covid in Italia.
Intanto oggi la Asl di Latina ha comunicato il decesso di un giovane di 28 anni non vaccinato avvenuto ieri all’ospedale Goretti di Latina.
Residente a Terracina, il 28enne era giunto al Pronto soccorso di Terracina il 16 gennaio scorso ed è stata diagnosticata infezione SarsCov2 e insufficienza respiratoria grave. Trasferito il giorno dopo all’ospedale Goretti di Latina nel reparto di Terapia Intensiva Covid, con progressivo ulteriore aggravamento che lo ha portato al decesso. “Quando il giovane di 28 anni, convinto no vax, è arrivato all’ospedale di Terracina aveva già bisogno del casco, era in condizioni critiche. Se lo era strappato via ma i medici ci hanno parlato e lo hanno convinto a rimetterlo”, dichiara la dg della Asl di Latina, Silvia Cavalli. Il papà del giovane deceduto, 55enne e anche lui contrario al vaccino, è, invece, ricoverato in gravi condizioni ed è intubato.
“Il Covid colpisce duramente anche i giovani. E’ importante fare la vaccinazione, è troppo pericoloso”, continua a sgolarsi l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. Ieri la morte al Policlinico Umberto I di Roma di una ventottenne non vaccinata: salvo il bambino nato dalla madre in coma. Alla nascita, all’ottavo mese di gravidanza, pesava meno di due chili.

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