TIVOLI - Si ubriaca durante il Lockdown, picchia moglie e figlia: condannato

Un manovale 58enne incastrato da un video girato dalla figlia: 40 mesi di carcere

Ogni volta che “alzava il gomito” si trasformava nel loro aguzzino. Insulti, minacce e percosse contro la moglie e la figlia. Andava avanti così da tempo, ma durante il Lockdown i suoi comportamenti erano diventati più violenti e ad inchiodarlo alle sue responsabilità è stato un video girato dalla figlia e le foto dei volti tumefatti scattate da una conoscente delle vittime.

Per questo lunedì 24 aprile il Tribunale di Tivoli ha condannato un 58enne manovale romeno a tre anni e 4 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce aggravate dall’uso di armi domestiche.

Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Camilla Amedoro e Giovanni Petroni – ha inoltre condannato l’uomo all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, oltre al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 5 mila euro e al risarcimento di 1.355 euro per le spese legali sostenute dalle vittime costituitesi in giudizio attraverso l’avvocata Gemma De Filippo del Foro di Tivoli.

Secondo la ricostruzione della Procura di Tivoli, i fatti sono avvenuti a partire da febbraio 2020 in un appartamento di Castelchiodato, frazione del Comune di Mentana, dove l’uomo abitava con la moglie e la figlia, che oggi hanno rispettivamente 54 e 25 anni.

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Nei mesi in cui tutta l’Italia era costretta a casa per l’emergenza pandemica, il manovale era solito consumare alcool e perdere il controllo sfogando la propria rabbia sulle due donne.

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, la ragazza aveva già subito aggressioni quando era minorenne, ma mentre la sorella più grande aveva lasciato la casa familiare, una volta raggiunta la maggiore età lei era rimasta coi genitori nell’illusione di tutelare la madre e contenere le reazioni del padre.

Dai suoi racconti sono emersi vari episodi di maltrattamenti, durante uno di questi la ventenne per difendersi era stata costretta a colpire il genitore alla testa con un attizzatoio in ferro per la stufa fino a fargli perdere coscienza.

Il clima di terrore era proseguito anche dopo una prima denuncia ai carabinieri, almeno fino all’episodio più violento avvenuto a gennaio 2021.

In quell’occasione il 58enne romeno, sempre in preda ai fumi dell’alcool, tentò di soffocare la moglie con un cuscino, quindi la scaraventò lungo le scale dell’abitazione per impedirle di chiedere soccorso col cellulare.

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Non contento, scagliò una sedia anche contro la figlia che nel frattempo col telefonino riprese le scene di ordinaria violenza domestica alle quali il padre le aveva abituate.

Compresa la scena dell’uomo che, brandendo un coltello da cucina, minacciava di sgozzare moglie e figlia simulando un gesto autolesionistico.

A quel punto, le due donne fuggirono da casa e trovarono riparo presso la figlia maggiore, lasciando da solo l’uomo violento accanto al quale erano rimaste fino ad allora nella consapevolezza che fosse preda dell’alcool.

Così, attraverso l’avvocata Gemma De Filippo, mamma e figlia presentarono ai carabinieri un’integrazione di denuncia allegando video e foto ritraenti gli esiti dei maltrattamenti.

Prima gli arresti domiciliari, poi il divieto di avvicinamento alle vittime, per il manovale lunedì la Procura ha richiesto una pena a 5 anni di reclusione, ma se l’è cavata con 3 anni e 4 mesi.

Le motivazioni saranno pubblicate tra 90 giorni.

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