Roma, gli archeologi riportano alla luce il leggendario Teatro di Nerone

Dell’edificio, ubicato nei pressi dell’attuale via della Conciliazione, facevano cenno gli storici romani

Roma non smette di stupire e continua ad essere una fonte di tesori archeologici pressoché illimitata. Due giorni fa, il 26 luglio, sono stati ritrovati i resti dell’antico Theatrum Neronis, che si credeva perduto. L’ennesima scoperta archeologica, definita di “eccezionale importanza” dalla soprintendente di Roma Daniela Porro, è stata annunciata tra lo stupore e l’entusiasmo degli addetti ai lavori. Il ritrovamento è avvenuto a una profondità media di cinque metri rispetto all’attuale piano stradale, a pochi passi dalla Basilica di San Pietro, in una zona che nel corso dei secoli ha subito radicali trasformazioni.

La scoperta è avvenuta nella corte interna di Palazzo della Rovere, sede dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, in parte affittata a un albergo di lusso. Lo scavo, condotto dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, ha riportato alla luce strutture, decorazioni ma anche oggetti.

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Le scoperte coinvolgono un ampio arco cronologico: dall’età Repubblicana al XV secolo, e vanno dalle strutture del Theatrum Neronis – dove il quinto imperatore romano, l’ultimo della dinastia giulio-claudia, provava le sue esibizioni poetiche e canore – fino ad alcune testimonianze dei pellegrinaggi medievali nella zona della sepoltura dell’apostolo Pietro, lì dove sorgerà la Basilica costantiniana paleocristiana, antenata dell’attuale.

Duemila anni fa l’attuale area di scavo – iniziato nel 2021 sotto la direzione scientifica di Renato Sebastiani e proseguito da Alessio De Cristofaro, archeologi della Soprintendenza, e condotto sul campo dall’archeologa Marzia Di Mento – si trovava all’interno degli Horti di Agrippina Maggiore, la vasta tenuta della famiglia giulio-claudia, dove Caligola aveva costruito un grande circo per le corse dei cavalli e Nerone realizzato il suo teatro, di cui parlano Plinio, Svetonio e Tacito. Questa formidabile scoperta strappa il Teatro di Nerone al mito e lo consegna alla certezza della Storia.

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(Crediti immagine di copertina: ansa.it)

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