SANT’ORESTE - “Ha ucciso la moglie a padellate”, svolta sulla morte di Rosa

La Procura di Tivoli non crede che la vittima sia caduta dalle scale come giura il 73enne

Dalla prima ispezione cadaverica sarebbero emerse ferite ed ecchimosi alla testa e sugli arti, considerate non compatibili con una caduta dalle scale.

E alcune tracce ematiche sarebbero state individuate su alcuni utensili da cucina, in particolare su una padella.

Sono alcuni elementi che, almeno per il momento, fanno ipotizzare che il primo femminicidio del 2024 sia stato consumato a Sant’Oreste, paese di 3.500 anime in provincia di Roma al confine con Civita Castellana.

Per questo ieri, martedì 2 gennaio, Giulio Camilli, un pensionato di 73 anni, è stato fermato con l’accusa di omicidio aggravato ai danni della moglie su disposizione della Procura di Tivoli sotto la giurisdizione della quale rientra il territorio di Sant’Oreste (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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Sul caso indagano i carabinieri delle Compagnie di Civita Castellana e di Bracciano.

I militari sono convinti che la moglie del pensionato, Rosa D’Ascenzo, non sia morta cadendo dalle scale a causa di un malore, come raccontato dal 73enne ai sanitari dell’ospedale di Civita Castellana dove l’uomo ha trasportato in auto la donna giunta oramai senza vita.

Ad avvalorare l’ipotesi del femminicidio anche le risultanze di un primo esame esterno, secondo cui Rosa D’Ascenzo sarebbe deceduta almeno tre ore prima dell’arrivo in ospedale.

Vale la pena ricordare che la coppia era sconosciuta agli investigatori e Rosa non aveva mai denunciato il marito per violenze domestiche, fisiche e psicologiche, o di altra natura.

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Nelle prossime ore Giulio Camilli comparirà davanti al Giudice per le Indagini Preliminari per la convalida del fermo come previsto dal codice di procedura penale.

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