Una pista di atletica laddove docenti e studenti avevano progettato e proposto un Campus di scuole superiori.
E’ la miccia che scatena l’ira del professor Eusebio Ciccotti, da 14 anni Dirigente scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore di via Roma 298 a Guidonia, scuola che dal 2015 ha fuso insieme l’ex Liceo scientifico “Ettore Majorana” e l’ex Istituto tecnico “Leonardo Pisano”.
A innescare quella miccia è la mancata condivisione da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mauro Lombardo del progetto della Cittadella delle Superiori.
Per questo il preside Ciccotti ha deciso di rendere pubblico il caso in un momento in cui la crisi di maggioranza serpeggia nel palazzo comunale, dove ieri il Partito Democratico ha deciso di passare all’opposizione e dove nelle prossime ore il sindaco ritirerà le deleghe agli assessori rimasti in carica.
“Il 4 agosto 2023 il Consiglio di Istituto ha scritto via Pec al sindaco di Guidonia Montecelio, avvocato Mauro Lombardo – esordisce il preside Eusebio Ciccotti – inviando una deliberazione del Consiglio di Istituto, presieduto dal genitore Giovanni Frascarelli, e firmata alla unanimità, in cui si chiedeva di rispettare il “noto progetto della Cittadella delle Superiori”.
Preside ci può spiegare meglio?
Certamente.
Da anni c’è un progetto per edificare il “Campus Majorana” o “Cittadella delle superiori”, accanto al muro dell’ex Majorana, quello che dà su una area a terreno incolto.
Negli anni scolastici 2014-2015, docenti di Arte del liceo, Elisabetta Di Rosa e Roberto Ianigro, insieme agli studenti, all’interno di un progetto di Alternanza Scuola Lavoro con il Comune di Guidonia Montecelio, produssero un progetto per “una scuola innovativa”.
Ossia delle tavole, dei disegni, riferiti a un nuovo edificio?
Esattamente.
I docenti del Liceo insieme agli studenti e a due brillanti giovani architette, Annalisa Cecconi e Claudia Galli, “borsiste” presso l’assessorato all’urbanistica diretto al tempo dall’ingegnere Umberto Ferrucci, lavorarono ad un progetto per un nuovo campus sul modello americano.
Cosa fecero di preciso?
I docenti-architetti e i ragazzi incontrarono le due architette e gettarono giù l’idea e lo schizzo del Campus scolastico. Poi la stesura pratica del progetto di massima fu a cura di Cecconi e Galli, che si rapportavano via via, naturalmente, con i docenti e i ragazzi.
Eccolo: aule su due piani e non tre, articolati a stecche inframezzate da aree verdi per campi sportivi e luoghi di incontri all’aperto, con delle piazzole con panchine. Poi laboratori, mensa, palestra, auditorium per 1500 persone, ostello bar, biblioteca. Una cittadella aperta fino alle 24.00 e oltre, per viverci studiando e facendo sport, musica, arte, teatro, cinema.
Mi pare, con suggerimenti da parte degli studenti stessi…
Esattamente: sarebbe il primo campus scolastico in Italia, progettato dal basso, ossia anche dagli studenti.
Qualche esempio?
I ragazzi chiedevano gli armadietti nei corridoi, come nelle scuole americane che vedono nei film o nelle serie TV.
Quindi le architette, in una seconda fase del progetto, passando agli interni, avrebbero pensato a uno spazio rientrante nei corridoi dove inserire gli armadietti.
Oppure?
Come ho anticipato, volevano uno studentato per accogliere i ragazzi europei in visita o i ragazzi fuori sede. Soprattutto ora che c’è il Liceo Musicale e abbiamo studenti da fuori provincia e regione. E poi più campi sportivi, una palestra con spalti, una piscina interna. L’Auditorium da 1500 posti per più eventi: conferenze, concerti, festival.
Sbaglio o in quell’area è prevista una “pista di atletica”…
Così ho saputo, per caso. La Giunta guidata dal sindaco Mauro Lombardo ha deciso di strangolare il progetto Campus.
Ciò sarà un danno incalcolabile e permanente alla città, alle famiglie, ai ragazzi. Un danno che devasterà l’istruzione superiore per i prossimi cinquanta anni.
Mi scusi preside, quell’area però appartiene alla città di Guidonia Montecelio, non a Città Metropolitana di Roma Capitale. Come sappiamo l’edificazione degli Istituti secondari di secondo grado attiene all’ente Metropolitano, o ex Provincia.
La ringrazio per avermelo ricordato. Infatti nel 2016 ci fu un incontro tra l’Assessora alla Scuola Teresa Zotta, il sindaco Michel Barbet e il sottoscritto, per la cessione di quell’area a Roma Metropolitana.
I 5 stelle temporeggiarono e mai fecero quel passaggio.
Andai dal dirigente almeno dieci volte. “Ora vediamo, ora facciamo, ci stiamo lavorando”. Subito dopo le elezioni a sindaco dell’avvocato Lombardo, lo misi al corrente della carenza di aule e laboratori e del progetto del “Campus Majorana”. Sollecitai il passaggio dell’area a Città Metropolitana, visto che erano arrivati i fondi alle Regioni e poi alle Città Metropolitane per i nuovi istituti.
Ma anche l’attuale Giunta è stata sorda. “Ora vediamo, ora lo studiamo…”.
Di nuovo dal nuovo dirigente all’urbanistica…
Niente.
Rimane il fatto che l’area è del Comune e ci può fare quello che vuole, mi scusi preside…
Innegabile. Però qualche precisazione. L’idea di “liberare” quell’area e spostare la cubatura dei proprietari aventi diritto, sul lato della attuale “Sorgente”, fu mia, non di Mauro Lombardo o Aldo Cerroni. Invitai il proprietario dei lotti, Bartolomeo Terranova, e gli parlai del campus liceale. “Preside, bellissima idea. Mi faccia spostare la cubatura sull’altro lato e sono felice se lei realizzerà il suo sogno della scuola all’americana”.
Dopo due settimane, siamo nel 2015, invitai i consiglieri comunali del tempo nella mia presidenza, e mostrai loro il progetto di massima realizzato dalle architette Cecconi e Gallo: ne furono tutti entusiasti. Promisero di fare la variante al più presto.
A me risulta una sola deliberazione del Consiglio comunale del 2011 che parla di un “Liceo Classico” da realizzare in quell’area.
Certo, anch’io ne sono al corrente. Ma nel 2011 si parlava di un singolo edificio, “Liceo Classico” da ospitare solo su un lotto. Poi con lo spostamento della cubatura si sono resi disponibili altri lotti e nasce l’idea, da me introdotta, di un Campus all’americana, o “Cittadella delle superiori” (ossia più licei e più tecnici insieme).
Per chiuderla qui: il Comune realizza la pista di atletica, lei cosa intende fare?
La scuola ha già deliberato che è contraria alla “pista di atletica” che è opera non necessaria, rispetto alle aule, laboratori, spazi sportivi, palestre, mensa, verde scolastico, ecc. Con la deliberazione del 4 agosto 2023. Inviata via Pec al signor sindaco, cui non è seguita mai una risposta.
Se si farà “la pista di atletica per gare nazionali” (Sic!)” già del 2025 centinaia di quattordicenni di Guidonia Montecelio, Tivoli Terme, Sant’Angelo, Palombara. Marcellina, non avranno un posto nell’attuale liceo. Ma potranno scegliere tranquillamente di usare il doppio binario e iscriversi negli istituti romani.
Se ai nostri attuali politici non piacciono le scuole ma le piste … se ne prende atto. Sono stati votati e fanno quello che vogliono. È la democrazia a senso unico.
Forse, se ne ricorderanno gli elettori, dopo anni di spese scolastiche.