I RITROVAMENTI tombe romane con scheletro e collana d’oro
I danni
Gli ignoti per intrufolarsi all’interno dell’area degli scavi si fanno spazio danneggiando le reti di recinzione. Le denunce per i danni registrati sul sito sono iniziate lo scorso 8 ottobre da parte dell’archeologo incaricato, Valentina Cipollari, che ha da subito comunicato al sindaco la presenza in cantiere di persone non autorizzate in orario lavorativo e non.
Danneggiamenti sono stati registrati alla necropoli e all’impianto produttivo, con la pavimentazione della fornace presa a colpi di piccone, come anche parte di una canaletta e due tubature fittili.
Distrutte – specificano dal Comune – le suole in metallo dei calzari rinvenuti all’interno di alcune tombe, messi al riparo in attesa del prelievo da parte delle restauratrici della Soprintendenza.
Rubeis: “Serve maggiore sicurezza”
Della situazione sono stati informati, oltre al sindaco, il direttore dei lavori e capo di Gabinetto Angelo De Paolis e il funzionario di zona della Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, Stefania Panella.
“Serve maggiore sicurezza per un luogo di ritrovamento archeologico importante”, è l’esortazione del sindaco Eligio Rubeis rivolta a tutti gli attori in campo.
I costi per il cantiere
L’apertura del cantiere di scavo aveva richiesto 160mila euro aggiuntivi a finanziare i “lavori in economia per scavi archeologici in corso d’opera” che si erano aggiunti ai 40mila già previsti in progetto e altri 48mila euro per il “progetto archeologico di scavo”, somme che l’amministrazione ha riconosciuto alla ditta impegnata nei lavori, la Edil Moter srl appunto definanziando altre spese o utilizzando gli accantonamenti per imprevisti.
Somme tra l’altro già liquidate con anticipazioni rispetto ai trasferimenti (l’opera fa parte dei progetti Plus a finanziamento regionale) con determinazione del capo di Gabinetto 164 del 6 novembre 2014.