Per questo martedì 9 dicembre la preside Maria Cristina Berardini, megafono in pugno, si è messa in testa al corteo di 350 studenti, 70 docenti, 20 tra impiegati e operai di personale Ata, sfilando dalla sede di via Sant’Agnese fino a piazza del Governo con tanto di cori e striscioni.
L’amministrazione tiburtina: “Contrari all’accorpamento”
A ricevere una delegazione composta dalla preside e dai rappresentanti degli studenti, dei genitori, degli insegnanti e del personale non docente il vicesindaco Irene Vota e l’assessore Maria Luisa Cappelli – il sindaco era a Roma per impegni istituzionali già assunti in precedenza.
Vota e Cappelli hanno ribadito ai presenti la posizione dell’amministrazione comunale in cui si esprime “contrarietà al piano di accorpamento” dei tre istituti, “espressione di un punto di vista meramente numerico” e che avrebbe ricadute negative sia sulla didattica, sia sugli organici e sui livelli occupazionali.
“A quanto ci risulta – ha spiegato oggi il sindaco – quelle riportate nella mozione sono sostanzialmente le stesse criticità evidenziate anche dalla Provincia di Roma in una recente riunione dell’Osservatorio sulla Scuola. Premesso che siamo disponibili a confrontarci con tutti, in particolare con il Comune di Guidonia e con gli enti superiori, per ascoltare tutte le voci, condivido io stesso i contenuti della mozione, ribadendo tutte le perplessità sull’ipotesi di accorpamento”.
La manifestazione di martedì fa seguito a quella organizzata a Guidonia mercoledì 3 dicembre, quando studenti, rappresentanti di genitori e “prof” del distaccamento hanno manifestato davanti al Municipio di piazza Giacomo Matteotti, ottenendo un faccia a faccia col sindaco Rubeis e col suo vice e assessore alla Pubblica Istruzione Andrea Di Palma.
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