Ma se si dà un’occhiata alla graduatoria definitiva dell’importante progetto, ci si accorge che il bando pubblico disegnato dal Comune di Monterotondo ha avuto come effetto quello di destinare la maggior parte dei fondi non ai disoccupati ma a rimborsare i tutor, quelli che le aziende hanno incaricato per seguire i tirocinanti pagandoli 30 euro l’ora. Una scelta che, probabilmente, avrebbe consentito di svincolare più risorse in favore dei disoccupati e creare più opportunità di tirocinio. Se c’è una colpa non va ricercata tra le imprese che hanno partecipato, ma piuttosto in alcune peculiarità di un bando che resta comunque importante. Con il risultato che alcune imprese si sono ritrovate escluse perché avevano attivato una manciata di ore di tutoraggio gratuito in più rispetto al tetto massimo di 30 ore settimanali.
Un approfondimento su questa vicenda sul numero di Tiburno in edicola dal 6 gennaio.