Il Palio dei somari simbolo di Amatrice: Viaggio tra storia e sapori

amatrice- palio dei somariLa città ha già iniziato a prepararsi a questa grande festa, come ci assicura Adriana, Presidente della Proloco di Amatrice, che afferma che “per questa 14esima edizione sono attesi più di tremila visitatori da tutti i paesi del Lazio e non solo”.

Ad accompagnare lo spettacolo del Palio c’è la sagra del Prosciutto Amatriciano figlio di una tradizione che dal 1800 è rimasta pressoché inalterata. Le particolarità del prodotto, caratterizzato dai 12 mesi di stagionatura, possono vantare il riconoscimento I.G.P (indicazione Geografica Protetta e il marchio di Denominazione Comunale DE.CO, istituito dal Comune di Amatrice per valorizzare le tipicità locali.

 

bucatini-2torre campanaria amatricetorre civicaIn occasione della Sagra il borgo offre una grande varietà di stand gastronomici per far conoscere la sua eccezionale tradizione agro-alimentare che lo rendono, a detta degli abitanti (ma non solo), uno dei borghi più gustosi d’Italia. Se chiediamo ad un abitante di parlarci dei prodotti tipici del luogo, la lista sarà molto più lunga di quanto possiamo immaginare: non solo la tradizionale pasta Amatriciana, con il Guanciale e il Pecorino tipico di queste terre, ma anche la Mortadella, la Patata Turchesa, il miele, la ricotta amatriciana, le fragole.

Ma le curiosità del luogo non finiscono a tavola: costruita in età medievale, Amatrice è ricchissima di storia e cultura ed è nota anche per essere il “Borgo delle 100 Chiese” per i moltissimi edifici sacri presenti nel territorio; riuscirete a vederle tutte?

mappa monti bpalio amatrice
Camminando per le vie di Amatrice il suo passato vi accompagnerà ad ogni passo: le torri, le fontane, le porte antiche della città medievale (Porta Carbonara, Porta Castello, Porta San Francesco e Porta Ferrata), i palazzi delle famiglie nobiliari. Tra le torri, Adriana ci ricorda la storia particolare della Torre Campanaria della chiesa di Sant’Agostino che anticamente era inglobata nelle mura cittadine ed era una delle torri difensive della città.

Un’ultima curiosità prima di andar via è il nome della città: la presidente della proloco ci svela che la sua origine è tutt’ora avvolta nel mistero. “Amatrice richiama il termine madre, può essere madre del fiume Tronto (le sorgenti del fiume nascono dai suoi monti), o forse la Chiesa Madre , detta appunto Matrice, ma nessun ipotesi ha trovato fino ad adesso conferma.”

E mentre il viaggio finisce si può ripensare alla festa, all’emozione della sfilata e del palio, ai sapori nuovi o già conosciuti e alle storie scoperte camminando nei vicoli pensando che c’è ancora molto da scoprire in questa città dalle mille sorprese. Fosse anche solo una buona scusa per tornare.

di Elena Giovannini

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