Monterotondo: “Le bocce? Sono un gioco da ragazzi!” – Parla Daniele di Bartolomeo, Oro agli Europei 2017 nella specialità Raffa

23192744 1245536045547622 902198712 nOcchio di falco, sangue freddo e astuzia di un felino. Sono queste le doti da cui non si può prescindere per cimentarsi con successo nel gioco delle bocce, vera e propria disciplina sportiva a tutti gli effetti.

Ne sa qualcosa Daniele Di Bartolomeo, diciottenne tiburtino, astro nascente nella specialità Raffa( le altre due specialità principali del gioco delle bocce sono Volo e Petanque, ciascuna con le sue specifiche prove, individuali e/o di squadra).

Cresciuto al circolo DLF di Tivoli, Daniele si è laureato campione europeo nella competizione giovanile che si è tenuta ad agosto a Bologna e che ha portato 11 nazioni in campo. Oro nella gara a squadre e bronzo in quella individuale. Un doppio traguardo importante per il giovane tiburtino dai grandi occhi azzurri e il carattere riservato. Il suo prossimo obiettivo? Gareggiare in categoria A1, in cui giocano solo 32 atleti di tutta Italia, e vincere un titolo mondiale.

Passione e determinazione non gli mancano e quest’anno, oltre a prefiggersi nuovi obiettivi nel suo sport preferito, un’altra prova importante da superare sarà l’esame di maturità per diplomarsi all’Istituto Alberghiero di Palombara. Daniele ci ha raccontato di sé e di come la passione per la Raffa abbia letteralmente “bocciato” quella per il calcio.

Daniele, come nasce la tua passione per la
Raffa?
Ho iniziato a frequentare il circolo DLF di Tivoli
quando avevo 10 anni, accompagnato da
mio papà Maurizio che è appassionato di bocce.
Andavo lì tutti i giorni, alla fine a 13 anni ho
lasciato il calcio per dedicarmi alla Raffa. A 14
ho partecipato alla mia prima gara regionale e
da lì è iniziato il mio percorso nell’agonistica.

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Quali sono i trofei in bacheca prima di quest’ultimo
successo europeo?
Nella stagione 2014-2015, passata con la ASD
Villanova, ho conquistato il titolo di campione
regionale e con il comitato di Roma abbiamo
vinto la coppa Italia Juniores a squadre, un titolo
che mancava da diversi anni a Roma. La stagione
successiva ho fatto il bis con la Coppa Italia
e sono arrivato secondo nei campionati italiani
a coppia. Quest’anno ho vinto Master Giovanile
Regionale e il Torneo Elite, una specie di
mini campionato di 8 gare individuali che si
svolgono in otto regioni per stabilire una classifica
per le convocazioni in Nazionale.

Come mai hai preferito le bocce al calcio?
Sinceramente dopo aver giocato a pallone per9 anni mi ero un po’ stancato, le bocce invece
mi hanno subito appassionato perché si tratta di
una sfida molto più “mentale” che “fisica”. È
tutta questione di precisione e concentrazione,
conta mantenere la calma e non c’è spazio per
l’impulsività.

Doti che ti appartengono.
Sicuramente la mia capacità di essere razionale
e non farmi sopraffare dall’ansia o dalle
emozioni mi aiuta, poi serve anche molta umiltà
e determinazione come in tutti gli sport.

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A che gare partecipi e quanto ti alleni a settimana?
Riesci a conciliare questi impegni
con lo studio?
Al momento sto partecipando sia al campionato
regionale che a quello nazionale e per questo
gareggio ogni domenica, spostandomi a Roma
e a volte anche a Rieti o Viterbo. Mi alleno
2 o 3 volte a settimana per 3 ore circa, non è un
impegno eccessivo rispetto ad altri sport agonistici
e riesco a conciliarlo bene con lo studio anche
se dopo il diploma vorrei iniziare subito a
lavorare.

Chi ringrazieresti per gli ottimi risultati
che hai ottenuto?
Mio padre, che mi ha trasmesso la passione
per questo sport e Luigi Rocchi, un frequentatore
del circolo che mi ha insegnato molte tecniche
e mi ha sempre incoraggiato.

Cosa rispondi a chi dice che le bocce sono
uno sport per “anziani”?
Chi dice così non conosce questo sport, perché
ogni settimana alle gare vedo centinaia di
ragazzi della mia età che condividono questa
passione. La Raffa è uno sport come tutti gli altri,
regala emozioni, sfide e soddisfazioni ed ha
anche il vantaggio di non richiedere delle particolari
doti fisiche e quindi di essere proprio
adatto a tutti. Invito anche i più scettici a provare
per credere!

 

Di Elena Giovannini

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