GUIDONIA – Tmb, via libera anche dal Tar: bocciati i ricorsi di Comune e Ambientalisti

I giudici emettono 5 sentenze in un giorno e respingono le istanze delle associazioni locali e dei grillini: Manlio Cerroni vince ancora in Tribunale

Il 15 giugno scorso il Tribunale di Tivoli lo aveva dissequestrato assolvendo tutti gli imputati perché il fatto non costituisce reato.
Il 6 luglio la Regione Lazio ha dato il via libera all’utilizzo fino al 31 dicembre 2024.
E’ pronto ad entrare in funzione il Tmb, l’impianto di Trattamento meccanico biologico dei rifiuti all’Inviolata, a Guidonia Montecelio, per una capacità di 190 mila tonnellate l’anno.
Ieri, martedì 28 luglio, il Tar del Lazio ha emesso cinque sentenze chiudendo gli ultimi contenziosi amministrativo in atto e concedendo il via libera a partire definitivo alla “Ambiente Guidonia srl”, società del gruppo del ras dei rifiuti Manlio Cerroni.
LA PRIMA SENTENZA: AMBIENTALISTI NON AMMESSI ALLA CAUSA
La prima delle cinque sentenze è la numero 8818 con la quale i giudici amministrativi hanno rigettato il ricorso presentato nel 2018 “Verdi Ambiente” e società “Vas Onlus”, ammesse in quanto associazioni ambientaliste riconosciute dalla Legge 349/86, mentre sono state dichiarate inammissibili le istanze delle associazioni “Amici dell’Inviolata”, “Comitato Cittadini Marco Simone” e “Sant’Angelo Romano Economia e Territorio” per due motivi: a parere del Tar i tre gruppi avrebbero dovuto dimostrare di essersi formati per scopi ulteriori rispetto alla semplice contestazione degli atti impugnati e avrebbero dovuto avere uno stabile assetto organizzativo sorretto da una finalità statutaria volta alla preservazione dell’ambiente nonché una vicinanza rispetto all’opera.
Le associazioni avevano richiesto l’annullamento di due atti. Il primo era la delibera del Consiglio dei Ministri del 22 dicembre 2017 che dispose la prosecuzione del procedimento di autorizzazione per il rinnovo dell’Aia, l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata il 2 agosto 2010 dalla Regione Lazio per il trattamento, il recupero e la valorizzazione di rifiuti non pericolosi, con produzione di CSS e FOS per una capacità di 190 mila tonnellate l’anno.
Il secondo atto per il quale le associazioni avevano fatto richiesta di annullamento era la determina regionale del 15 gennaio 2018 col quale fu rinnovata la stessa Aia del 2010
Ricorsi rigettati perché secondo il Tar l’autorizzazione era regolare.
LA SECONDA SENTENZA: RESPINTO IL RICOSO DI CODICI
La seconda sentenza emessa ieri è la numero 8819 e fa riferimento al ricorso presentato dall’Associazione Codici contro Regione Lazio e Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’annullamento dei medesimi due atti autorizzativi.
Ricorso rigettato perché secondo il Tar l’autorizzazione era regolare.
LA TERZA SENTENZA: BOCCIATA ANCHE L’AMMINISTRAZIONE GRILLINA
Il terzo verdetto emesso ieri dal Tar è la sentenza 8820 con la quale i giudici hanno bocciato il ricorso dell’amministrazione di Guidonia Montecelio nella persona del sindaco 5 Stelle Michel Barbet.
Anche in questo caso era stato richiesto l’annullamento della delibera del Consiglio dei Ministri del 22 dicembre 2017 e della determina con la quale il 15 gennaio 2018 la Regione rinnovo l’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2 agosto 2010.
IL QUARTO E IL QUINTO VERDETTO: I RICORSI DI CERRONI IMPROCEDIBILI
Le ultime due sentenze pubblicate ieri dal Tar sono la numero 8824 e la 8825. Nel primo caso il processo era stato aperto su ricorso presentato nel 2015 dalla “Ambiente Guidonia srl” contro Regione Lazio, Mibact e Comune di Guidonia per la modifica dell’Aia del 2010.
Nel secondo caso il ricorso nel 2014 era stato della “Colari Ambiente Guidonia srl” contro Mibact e Regione Lazio che avevano ordinato la sospensione dei lavori per la realizzazione dell’impianto Tmb.
Il ricorso di “Ambiente Guidonia srl” è stato dichiarato improcedibile per carenza di interesse, considerato anche che il 6 luglio scorso la Regione ha emesso il definitivo rinnovo dell’Aia.
A parere del Tar il ricorso di “Colari Ambiente Guidonia srl” è inammissibile e improcedibile perché nel frattempo i lavori sono stati ultimati e il Tmb è pronto a entrare in funzione.

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