TIVOLI – Terme, l’acqua delle piscine non è terapeutica: le polle denunciano la truffa

Condannati dal Tribunale per concorrenza sleale con divieto di balneazione, “Bambù” e “Parco Tivoli” si appellano alla Procura: “I veri danneggiati siamo noi e i bagnanti che pagano il biglietto allo stabilimento”. Il sindaco: “Non so nulla”

Spot radiofonici e cartelloni pubblicitari la reclamizzano come fosse miracolosa. E tale viene definita perfino dal Tribunale di Tivoli. In realtà, l’acqua che scorre nelle piscine delle Terme di Roma è tale e quale a quella di altri impianti balneari.
Il retroscena svelato dal settimanale Tiburno il 28 luglio scorso ora assume una piega giudiziaria.
Il 13 agosto è stata presentata una denuncia per truffa alla Procura da parte di due gestori delle quattro polle sorgive di via Prima Brega uscite sconfitte dalla “guerra dell’acqua” contro la Acque Albule Spa, la partecipata per il 60 per cento proprietà del Comune di Tivoli e per il restante 40% della Fincres di Bartolomeo Terranova.A sottoscrivere la denuncia sono stati Simone Romanzi, il 44enne tiburtino rappresentante dell’associazione culturale “Bambù” che gestisce l’omonimo stabilimento, e il 70enne Bruno Cinopri, tiburtino anche lui, presidente dell’associazione sportiva dilettantistica “Parco Tivoli” che gestisce l’omonima polla sorgiva nella zona del Barco.
Entrambi si sono dichiarati vittime di un “pacco” rifilatogli all’esito di un giudizio civile durato otto anni e terminato l’8 luglio scorso con la sentenza 875/2020 che ha condannato per concorrenza sleale “Bambù” e “Parco Tivoli” insieme a “Eden”, “La Siesta” e alla Società agricola “H2SO” a risarcire alla “Acque Albule Spa” un danno pari a 720.434 euro, vietando qualsiasi utilizzo – balneazione, abluzione, passeggiate – dell’acqua nelle quattro polle sorgive.Nella denuncia Romanzi e Cinopri allegano gli atti pubblicati da Tiburno, evidenziando come le acque delle piscine dello stabilimento di Bagni non siano più terapeutiche dal 1984.
Circostanze che secondo Romanzi e Cinopri non potevano essere non note ai vertici della Acque Albule Spa tantomeno all’amministrazione comunale dal 2014 guidata dal sindaco Giuseppe Proietti.
Contattato da Tiburno, il primo cittadino spiazza tutti: “L’acqua non è termale? Come? Quando? Perché? Lo apprendo soltanto ora”.

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