Tivoli e la Rosa dei Templari

I monaci templari accusati nel 1303 da Filippo IV il Bello di satanismo, eresia e orge “scompaio” con tutti i loro segreti. Il gruppo non era certo propenso a lasciare tracce e così nel corso dei secoli si moltiplicano le leggende. E’ sicuro, però, che i loro passaggi da lacune zone non erano certo casuali. Uno dei territori che frequentavano maggiormente pare proprio essere il nord est, con la raffigurazione di guerrieri nella chiesa di Santo Stefano ai Ferri, accompagnata dalla presenza di Bernardo di Chiaravalle uno dei capi dell’ordine monastico, che avrebbe consacrato la chiesa di Santa Liberata a Sant’Angelo Romano.  Secondo alcuni esperti di storia, le due località erano un punto di partenza per raggiungere la Terra Santa. Nonostante le capacità e l’impegno dei ricercatori la prova regina: la rosa con i quattro petali, non è ancora stata trovata. Rammentiamo che proprio da questo tipo di fiore deriva la croce dei templari e si tratta di una raffigurazione presente in alcune chiese europee, che ancora non è stata trovata a Tivoli e dintorni.

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Fernando Giacomo Isabella

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