L’Osservatore Romano

L'ottantaseienne Sabino Cassese il miglior candidato alla presidenza del Consiglio a disposizione

“La crisi italiana si apre in un momento delicatissimo. Le sfide che attendono il Paese sono molte e complesse: dalla consegna all’Europa del piano definitivo sul Recovery Fund fino alla definizione della programmazione economica nel medio termine con il Def (Documento di economia e finanza), passando per tutta la serie di misure e incentivi per far ripartire l’economia prostrata dalla pandemia, come il blocco dei licenziamenti e la proroga della Cassa integrazione. Senza contare le scadenze elettorali amministrative, la legge elettorale, fino ad arrivare all’aggiornamento del piano vaccini”.
La mirabile sintesi l’ha scritta L’Osservatore Romano. È il quotidiano edito dalla Città del Vaticano che se ne intende molto di crisi, fratture e ricomposizioni.
Oggi che Giuseppe Conte ha rassegnato le dimissioni al presidente della repubblica le bocce vengono restituite ai giocatori che tenteranno di avvicinare al pallino più sfere possibili. Dentro dovranno entrare un po’ tutti. Udc, Forza Italia, deputati sparsi del Gruppo Misto, transfughi di Italia Viva oltre chiaramente ai Cinque Stelle, al Partito Democratico e Liberi e Uguali. In queste ricomposizioni solitamente i due contendenti vengono equamente tolti di mezzo. E allora bisognerà inventare un’occupazione per Matteo Renzi. Lo si manderà in giro nel mondo a presenziare convegni internazionali. Altrettanta occupazione si dovrà trovare a Giuseppe Conte, più difficile da collocare proprio perché dopo due anni e mezzo alla presidenza del Consiglio e con un mestiere aumenta le pretese.
Meno difficile in apparenza è trovare il suo sostituto. Dovrà essere una personalità di garanzia. Uno al di sopra di ogni sospetto nel governare gli appetiti che vorranno avventarsi sui duecento nove miliardi a disposizione dall’Unione Europea. Chi? Potrebbe saltare fuori il deluso Carlo Cottarelli, arrivato al Quirinale pronto a prendersi l’incarico di fare il governo ne dovette uscire da una porta secondaria perché il governo l’avevano trovato senza di lui.  Ma ci sono personalità come grandi costituzionalisti, come Sabino Cassese. In un anno in cui si è fatto strame della Costituzione coi vari Dpcm ci sarebbe bisogno di qualcuno che dà una riallineata. Mario Draghi più che indisponibile non è mai stato una vera candidatura.
Avanzano altri pretendenti. I lettori che vogliano proporre sé stessi o altri si facciano avanti.
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