L’altra vita di Lucrezia Borgia

La donna, frequenta luoghi sacri, porta il cilicio, non indossa più abiti scollati, ascolta le letture religiose e prega.

Dissoluta, manipolatrice, affascinate, colta, devota al potere e più di tutto avvelenatrice seriale. La sublacense Lucrezia Borgia, figlia illegittima di Papa Alessandro VI, è stata senza dubbio una delle donne più ricche, potenti e seducenti del suo tempo. Vizi, eccessi, agi e ricchezze hanno caratterizzato buona parte della vita di una giovane donna che si è trovata al centro di una vastissima trama di potere, abilmente gestista dal pontefice. Con il trascorrere del tempo gli eccessi e la sete infinita di potere si consumano, per lasciare spazio ad una donna molto diversa rispetto a quella che abbiamo imparato a conoscere nei volumi di storia. Lo sceneggiatore Syd Field approverebbe questo “racconto”, perché nel momento opportuno arriva quello che nessuno attende: il colpo di scena. Ciò, nella vita di Lucrezia Borgia si concretizza con un totale cambiamento rispetto al passato. La donna, non ha neppure 40 anni, inizia a frequentare assiduamente luoghi sacri, porta il cilicio, non indossa più abiti scollati, ascolta le letture religiose e prega assiduamente. Nonostante i tanti aborti e le molte gravidanze Lucrezia non ha perso il suo fascino, ma il fisico diventa sempre più debole. Dopo l’ennesima gravidanza perde quasi tutte le sue forze, senza riuscire a riprendere la vita di prima. Lucrezia Borgia,  muore a trentanove anni dopo aver vissuto due vite.

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