Il referendum sull’eutanasia sfonda mezzo milione di firme

La mobilitazione continua

Tema delicato e divisivo

Il tema è delicato e divisivo e il dibattito si preannuncia molto acceso. Ma, sull’introduzione dell’eutanasia in Italia, il dado è tratto dopo l’annuncio del raggiungimento delle firme necessarie per consentire ai cittadini di esprimersi con un referendum al riguardo.

Mezzo milione  è il traguardo raggiunto ma altre 250 mila firme saranno raccolte dai promotori (dall’associazione Coscioni ai Radicali italiani, dalla Sinistra italiana a più Europa) fino al prossimo 30 settembre.

Il quesito referendario si pone l’obiettivo di introdurre l’eutanasia legale tramite l’abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale che punisce l’omicidio del consenziente. “Tecnicamente — spiegano dall’Associazione Coscioni — il quesito lascia intatte le tutele per le persone vulnerabili, i minori di 18 anni, le persone che non sono in grado di intendere e volere, quelle il cui consenso è stato estorto, e potrà introdurre nel nostro Paese il diritto all’aiuto medico alla morte volontaria”.

Oggi in Italia possono porre fine alle loro sofferenze solo i pazienti per cui risulti sufficiente l’interruzione delle terapie, come previsto dalla legge 219 del 2017. La Corte costituzionale ha chiarito che l’aiuto al suicidio non è punibile nel caso in cui la persona che lo richiede sia tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. Per tutte le altre persone con patologie irreversibili non esiste possibilità di intervento proprio perché la legge punisce l’omicidio del consenziente.

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Dopo l’annuncio del raggiungimento del tetto delle firme è scesa in campo la Chiesa cattolica che stigmatizza parlando dell’introduzione di una nuova forma di eugenetica.

Il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Paglia,  è stato chiaro: “Si sta incuneando nella sensibilità della maggioranza una concezione vitalistica della vita, una concezione giovanilistica e salutistica in base alla quale tutto ciò che non corrisponde ad un certo benessere e ad una certa concezione di salute viene espulso”.

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