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Rifiuti: in tre anni le discariche non avranno più spazio

L’unica soluzione vera è l’economia circolare: lo sostiene il rapporto Ambrosetti A2A

Non c’è dubbio: entro tre anni le discariche non avranno più spazio. E allora? Dove è possibile gettare tutta l’enorme mole di rifiuti che arrivano dalle nostre case? L’unica strategia possibile è l’economia circolare e dare lì dove possibile un’altra veste a tutto quello che finisce nel cassonetto. Lo dicono gli esperti e, tra gli ultimi, quelli di The European House – Ambrosetti che, in collaborazione con A2A, hanno realizzato il rapporto “Da NIMBY a PIMBY: economia circolare come volano della transizione ecologica e sostenibile del Paese e dei suoi territori”.

Da capire qui i due termini che danno il titolo all’indagine, acronimi dall’inglese, cioè il già conosciuto nimby, ovvero not in my backyard, non nel mio giardino, al meno frequente pimby, cioè please in my backyard, per favore, nel mio giardino. Il che vuol dire in sintesi: immondizia? Sì, grazie, ma differenziata e riciclata in modo opportuno, per averne impatti economici e ambientali (e di salute) positivi. Ad esempio,  grazie al recupero energetico dei rifiuti, si potrebbero evitare 3,7 milioni di emissioni di anidride carbonica, e si potrebbe generare un indotto di 11,8 miliardi, abbattendo le cifre della Tari (gli analisti parlano di oltre 500 miliardi), grazie alla realizzazione di strutture tra l’altro per il trattamento della frazione organica. Ovviamente, per colmare il gap impiantistico nel settore dei rifiuti, servono investimenti pari a 4,5 miliardi di euro per costruire impianti adeguati, che però come visto darebbero davvero benefici.

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