Venti anni di Fonte Nuova, intervista al sindaco Presutti

"La divisione è stata un errore, ma ora bisogna guardare avanti. Unire presto le due frazioni"

Piero Presutti è sindaco di Fonte Nuova dal 2017. Ha vinto le elezioni, sostenuto da una coalizione civica che dunque governa da quattro anni. Ingegnere, dirigente al Comune di Roma, è stato giovane vicesindaco Ds a fianco al sindaco dell’epoca di Mentana, Luigi Cignoni. Un partito che si è battuto in quegli anni contro la divisione dei comuni.
Quali ruoli politici ricopriva nel periodo del referendum?
Sono stato vicesindaco di Luigi Cignoni a luglio del 1995 fino al 12 ottobre del 2001, ossia fino a tre giorni prima dell’arrivo del commissario prefettizio e la divisione dei due comuni. Ho deciso simbolicamente di dimettermi durante l’ultimo consiglio comunale.
Perché?
Ormai la situazione era insostenibile e il nostro partito era morto. La divisione aveva scompaginato tutto, c’era chi non veniva più in consiglio comunale, chi votava contro per partito preso. Io in quell’occasione stavo portando la convenzione con Acea per anticipare l’Ato, dopo essere riuscito a strappare condizioni molto favorevoli. Tanto per dirne una, oggi avremmo avuto l’ufficio a Mentana invece di essere costretti ad andare a Monterotondo.
Era un passo fondamentale per i due comuni, ma alcuni consiglieri, come il povero Altobelli, votarono contro e il punto all’ordine del giorno non passò. Allora dissi “Ma che ci stiamo a fare qui?” e mi dimisi.
Qual era la sua posizione rispetto alla divisione?
Assolutamente contrario, nonostante fossi di Tor Lupara e dove erano tutti favorevoli. Mi sono trovato in disaccordo con amici storici, come quelli del comitato cittadino con cui ho condiviso il percorso di realizzazione della Nomentana Bis e con cui avevo un’amicizia vera, oltre a un rapporto istituzionale.
Ho sempre pensato che la divisione sarebbe stata una bastonata, che non serviva a nulla, perché non avrebbe portato alcun vantaggio per i cittadini. All’epoca c’era una forte insoddisfazione per la carenza di servizi, ma era un disagio che vivevano tutti i cittadini, non solo quelli di Tor Lupara e Santa Lucia. Anche quelli di Mentana, di Casali e di Castelchiodato. Non c’erano favoritismi a livello amministrativo, anzi, almeno per gli anni che ho vissuto in prima persona, posso dire che c’era uno squilibrio al contrario ed erano superiori i fondi che arrivavano nell’attuale Fonte Nuova che a Mentana.
Il disagio che vivevano, per esempio, i cittadini di Santa Lucia, non era legato alla dipendenza da Mentana, ma a come era nata e come si era sviluppato quell’agglomerato di case.
La questione vera era di carattere urbanistico e lo sviluppo così rapido ha creato tanti problemi. Tra l’altro c’erano diversi consiglieri comunali che erano interessati soprattutto a questo.
Oggi a 20 anni di distanza la sua posizione è rimasta la stessa o pensa che in fondo Fonte Nuova ci abbia guadagnato?
I fatti hanno dato ragione a chi era contrario alla divisione. Qualcuno mi dovrebbe dire qual è stato il vantaggio, ossia cosa ci abbiamo guadagnato nella divisione, mentre gli svantaggi sono sotto gli occhi di tutti. Oggi avremmo avuto un comune di oltre 55 mila abitanti, tra i più grandi della provincia di Roma, e avremmo potuto competere con i comuni limitrofi come Monterotondo e Guidonia Montecelio.
In questi anni credo che il comune di Mentana sia stato quello più penalizzato dalla divisione, anche perché è andato in dissesto finanziario e si trova stretto dai comuni limitrofi. Dopo la divisione, però, credo che le sorti dell’uno o dell’altro comune dipendano soprattutto da chi le ha governati negli anni e non ancora dall’effetto divisione.
Lei però si è candidato a sindaco di Fonte Nuova. Non crede sia stato poco coerente?
Assolutamente no. Nella vita ho cercato sempre di guardare al presente e al futuro, mai al passato. Ormai la divisione è storia e si cerca di amministrare nel miglior modo possibile.
E avete deciso anche di celebrare questa ricorrenza del ventennale. Qual è il senso?
Le ricorrenze si festeggiano, come i compleanni. Ho percepito che è una cosa che si aspettano anche i nostri cittadini.
A che punto è la divisione dei due comuni?
Ci sono delle novità positive proprio in questi giorni. Infatti possiamo dire che il comune di Fonte Nuova sta nascendo catastalmente. Non è solo un fatto simbolico, ma ha un significato concreto per i nostri cittadini.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Lavori in Centro, disattivato il Varco Ztl di Ponte Gregoriano

 

L’INTERVISTA INTEGRALE SU TIBURNO IN EDICOLA

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.