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Pnrr spingerà la crescita: ne sono convinti gli europei

Per una recente indagine, il Pnrr sarà un certo volano alla crescita, almeno questa è la convinzione degli europei

Uno stimolo sicuro (o quasi) per la crescita: lo è il “famoso” Pnrr, almeno per la maggior parte degli europei intervistati in una indagine dalla società Deloitte. Il Next Generation EU, altro nome del piano nazionale di ripresa e resilienza, non solo rappresenta uno stimolo alla ripresa post-pandemica, ma avrà il prezioso compito di definire la direzione dell’Europa del futuro, che sarà verde, digitale, resiliente, in grado di “correggere i principali squilibri attualmente presenti” tra i paesi membri, come sottolineato da Andrea Poggi, Innovation Leader dell’azienda. Una pioggia di risorse economiche, certo, ma anche una stessa idea di intenti: solo così il programma “potrà davvero avviare un cambiamento a 360 gradi, che trascenda anche i confini dell’UE”. In attesa che la politica si dia da fare in tal senso, gli europei ripongono grande fiducia in quanto si sta facendo, come dimostrato dall’indagine Deloitte. Lo studio infatti, dopo un lungo difficile periodo, registra un clima di fiducia generale, in cui il 74% dei cittadini europei intervistati ritiene come entro il 2022 inizierà una solida ripresa economica, che interesserà tutto il continente europeo. Un dato confermato anche dalle stime della Commissione Europea, secondo cui il Pil dell’Unione tornerà al suo livello pre-crisi entro il 2022 (noi stiamo già volando oltre il 6%). La crescita potrà essere ulteriormente agevolata e stimolata da una precisa e sinergica spesa dei fondi riconducibili al Programma NGEU e dal conseguente effetto volano. Del resto, oltre l’80% degli europei contattati è convinto che il Next Generation Eu sia uno strumento strategico per il rilancio del proprio Paese e dell’Europa intera. In particolare, i cittadini italiani sono i più fiduciosi sull’impatto di tali fondi sia sulla ripresa corale dell’UE sia su quella del proprio Paese come dimostrato, ad esempio, dalla crescita dei consumi rispettivamente +14,2% nel secondo trimestre 2021.

Per la crescita, gli europei hanno fiducia sulle capacità dei propri governi

Il 79% degli intervistati confida inoltre nelle capacità del proprio Governo di sviluppare una strategia adeguata in questo senso con una forte attenzione all’elevata qualità degli investimenti pubblici e al loro monitoraggio. E le aree prioritarie d’intervento sono quelle riportate nei vari Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza, indirizzati a favorire la digitalizzazione e innovazione a sostegno di persone e aziende (49%) e a supportare la transizione ecologica per preservare l’ambiente naturale per le generazioni future (44%).

Per i cittadini italiani (59% del campione) per la crescita è fondamentale la digitalizzazione, quale area strategica per il rilancio, nonostante (o forse proprio per questo motivo ) l’Italia si collochi in 25a posizione (su 28) nel cosiddetto Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) con un punteggio di oltre 9 punti inferiore alla media UE.

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