Sono comunemente note come Leggi sulle case popolari. Una è la legge regionale numero 33 del 26 giugno 1987 che all’articolo 3 disciplina l’assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. L’altra è la legge 392 del 27 luglio 1978, che all’articolo 13 determina la superficie utile di un alloggio Erp come non inferiore a 45 metri quadrati.
Ebbene, non rispetta nessuna delle due norme la stragrande maggioranza dei 28 appartamenti di proprietà del Comune di Guidonia Montecelio siti in via Garibaldi 208 a Villanova, acquistati nel 1998 con un finanziamento regionale da 5 miliardi 78 milioni di lire dalla giunta di Centrosinistra del sindaco Ezio Cerqua.
In poche parole, non sono case popolari.
A 23 anni dall’assegnazione, il caso è stato riaperto da tre sentenze firmate a febbraio scorso dal giudice del Tribunale Civile di Tivoli Marco Piovano che ha annullato tre ordinanze di sgombero emesse dal Comune nei confronti di tre famiglie decadute dal titolo di legittime assegnatarie per una presunta morosità (Tiburno.Tv ne ha parlato qui).
In realtà le tre famiglie non hanno pagato l’affitto – o lo hanno pagato soltanto in parte – perché il Comune non ha mai stipulato un contratto di locazione proprio in virtù del fatto che gli alloggi non rispettano la metratura della legge Erp.
Non case popolari, ma alloggi per l’emergenza abitativa dove allocare senzatetto e sfrattati: sono questo i 28 appartamenti di via Garibaldi.
Quattro appartamenti sono dei monolocali da 29 metri quadrati abitabili con soffitta e lavatoio sotto tetto.
Altri quattro alloggi misurano 32 metri quadrati di superficie utile con sotto tetto.
Ce sono alcuni da 41 metri quadrati reali, calpestabili e senza sotto tetto e infine quelli da 49.
Insomma, appartamenti al di sotto dei parametri minimi richiesti, cioè 45 mq.