TIVOLI – “I soliti ignoti”, il manager dell’azienda rifiuti protagonista su Rai 1

Ieri sera da Amadeus l’amministratore di “Asa” Francesco Girardi scambiato per un oste

Un amministratore pubblico in un game show televisivo. Un caso unico nel suo genere.

Ieri sera, venerdì 3 marzo, nel programma di Rai 1 condotto da Amadeus “I soliti ignoti” è stato protagonista Francesco Girardi, 44enne ingegnere ambientale, dal 2014 amministratore unico di “Asa”, l’Azienda Speciale Ambiente di proprietà del Comune di Tivoli che gestisce i servizi di raccolta rifiuti e di sosta a pagamento.

L’ingegner Girardi era una delle identità ignote che i concorrenti avrebbero dovuto indovinare sulla base dei tre indizi forniti dal personaggio misterioso. L’amministratore di Asa è stato invece scambiato per il titolare di un’osteria dai concorrenti che non hanno chiesto indizi.

E’ lo stesso Francesco Girardi a spiegare in un post sulla sua pagina Facebook le tre frasi che avrebbe dovuto dire e alcune foto scelte dalla redazione della Endemol, la società di produzione e distribuzione televisiva che produce il format de “I soliti ignoti”:

1) “mia Nonna diceva: ogni scarpa addiventa scarpone” associata non solo metaforicamente al mio lavoro;

2) “i dipendenti che non lavorano vanno suonati”… in senso “metaforico”, frase associata alla foto di Girardi al pianoforte;

3) “al ristorante alla fine del pasto chiedo sempre un Babà”.

Un’esperienza bella e divertente”, commenta l’ingegner Francesco Girardi al telefono della redazione del quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv.

E’ nato tutto per caso nel mese di gennaio scorso – spiega il manager di Asa – Amici giornalisti erano a Roma a cena con una redattrice della Endemol e mi hanno proposto di partecipare al programma inviando la candidatura, sapendo che spesso la sera insieme alla mia famiglia guardiamo il programma e proviamo ad indovinare.

Tre settimane fa sono stato convocato negli studi televisivi e dalle 10 alle 17 abbiamo registrato la puntata andata in onda ieri sera.

Ho dovuto imparare tre frasi a memoria che non ho avuto la possibilità di dire.

La prima sull’importanza del riuso dei rifiuti.

La seconda sulla serietà nel lavoro.

La terza sul babà a fine pasto era per mischiare le carte ai concorrenti.

Una bella esperienza, Amadeus è un grande professionista, nel programma non ci sono trucchi, è tutto spontaneo e non c’è alcunché di combinato, e con gli altri ignoti abbiamo fatto gruppo”.

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La presenza in tv di un personaggio noto come Francesco Girardi non è di certo passata inosservata.

Dal primo all’ultimo minuto della trasmissione ho ricevuto tantissimi messaggi su WhatsApp – confessa l’ingegnere a Tiburno.Tv – anche da persone che non sentivo da anni: mi ha fatto molto piacere”.

Stamane Girardi ha suggellato la serata di successo mediatico con un post su Facebook:

UN IGNOTO SI AGGIRA TRA OSTERIE E RIFIUTI

Per sfruttare il momento mediatico nazionale varrebbe la pena che io seriamente pensassi entro 2 o 3 giorni a investire nella ristorazione per aprire un’osteria ecologica coi kit per cibo avanzato stile “porta a cASA ” il cibo non di butta ma non so cucinare quasi niente e mio cognato ha già un ristorante di suo a Caserta, quindi andate lì #radis.

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Per il resto mi piace condividere le 3 frasi che avrei dovuto dire e alcune foto scelte dalla troupe Endemol :

1) “mia Nonna diceva ogni scarpa addiventa scarpone” associata non solo metaforicamente al mio lavoro

2)” i dipendenti che non lavorano vanno suonati”…in senso “metaforico” però associata a delle foto mie al pianoforte

3) “al ristorante alla fine del pasto chiedo sempre un Babà”…

e sono quasi Partenopeo ci mancherebbe pure che non lo facessi!

Certamente l’ osteria a quel punto sarebbe stata scartata dai 2 fratelli di Potenza.. ma così non è stato! e dunque da ieri ho lo smartphone pieno di messaggi con foto mie ritoccate a mó di chef stellato e messaggi tanti “bono er vino”, “domenica 1 tavolo per 6” e così via…

Ridendo una volta in più tra noi amici per una serata trascorsa in bella compagnia cercando con molta difficoltà, di non ridere però, lì sotto i riflettori proprio per stare al gioco.

Esperienza bella!

Viva l’Oste

In alto i calici”

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