MONTEROTONDO – Cesare muore avvelenato, ha ingerito liquido antigelo?

Il gatto è deceduto tra atroci sofferenze: davanti casa c’è una discarica abusiva, appello al sindaco

Si chiamava Cesare, era un gatto europeo di 13 anni che trascorreva le giornate tra casa, il giardino dell’abitazione e le aree antistanti il condominio.

Cesare è deceduto il 29 dicembre scorso tra atroci sofferenze per presunto avvelenamento da glicole etilenico. Almeno così, a seguito di accertamenti clinici, ipotizza la clinica veterinaria dove la sua proprietaria lo aveva fatto ricoverare 48 ore prima per strapparlo alla morte.

Cesare, il gatto di Emanuela deceduto tra atroci sofferenze

Per questo ora Emanuela V. di Monterotondo intende andare fino in fondo alla vicenda e attende i risultati dell’autopsia per conoscere le cause della morte del suo micio.

Nel frattempo la donna ha informato tramite Pec anche il Sindaco Riccardo Varone e il Dottore Alberto Perra, Direttore del Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica della Asl Roma 5 di Tivoli, con un esposto finalizzato anche ad individuare gli eventuali responsabili.

Secondo il suo racconto, tutto è avvenuto in Via Antonio Gramsci, nel Centro di Monterotondo, dove Emanuela vive insieme ai suoi due gatti, entrambi ben tenuti e curati. Pare che Cesare già all’indomani del Natale presentasse forte abbattimento e inappetenza, ma la mattina del 27 dicembre era immobile nella sua cesta.

A quel punto, Emanuela lo ha trasportato presso la Clinica Veterinaria di Via dei Partigiani a Monterotondo dove è stato ricoverato d’urgenza ma, nonostante le terapie, Cesare è deceduto tra atroci sofferenze.

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Gli effetti del glicole etilenico sono devastanti per i gatti

Dagli accertamenti clinici, è emerso il sospetto di avvelenamento da sostanza tossica, il glicole etilenico, il componente principale dell’antigelo nei sistemi HVAC e automobilistici.

A quel punto, mercoledì 3 gennaio la proprietaria si è recata presso il Servizio Veterinario della Asl Roma 5 di Monterotondo ed ha consegnato la documentazione relativa al caso, dal certificato di morte del gatto, alla cartella clinica con diagnosi di sospetto avvelenamento per glicole etilenico, fino alla richiesta di Eutanasia e trattamento spoglie. Contestualmente, la Clinica degli Animali ha aperto la segnalazione all’Istituto Zooprofilattivo Sperimentale per procedere con l’autopsia.

“Cesare era un animale di proprietà ben tenuto e curato – ha raccontato Emanuela anche al sindaco Varo e al Direttore Asl Perra – la sua morte è stata violentissima, provocando un dolore ed un dispiacere immensi. Era solito frequentare esclusivamente il giardino di mia proprietà, nonchè le zone limitrofe antistanti lo stesso immobile ed il Condominio”.

Emanuela V. ha anche perlustrato l’intera proprietà senza aver rinvenuto tracce apparenti di esche avvelenate. Per questo il suo pensiero è andato immediatamente alla discarica abusiva di fronte casa, una montagna di scarichi edili, elettrodomestici, mobili, pallet e altri rifiuti di ogni genere.

“Non ho certezza di chi possa aver provocato, in maniera involontaria o dolosa, la morte di Cesare – ha scritto Emanuela V. al Sindaco di Monterotondo Riccardo Varone – Vero è che lo spargimento di sostanze tossiche è punibile dalle legge, così come è condannabile chi cagiona la morte di un animale.

Reputo quanto successo, un atto di gravità estrema e sono qui a rappresentarVi lo sdegno nei riguardi dei gesti e del degrado presente sul territorio. Ho timore non solo per i miei altri animali ma anche per i randagi presenti in zona e che siano presenti ancora sostanze potenzialmente nocive anche per l’uomo.

Vi chiedo pertanto di attivarVi nel più breve tempo possibile, al fine di indagare eventuali responsabilità e procedere alla bonifica immediata della zona”.

La proprietaria di Cesare si dice pronta a tutto per arrivare alla verità.

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“Nei prossimi giorni – annuncia – presenterò formale denuncia querela alla Procura della Repubblica, come indicato nel Decreto Ministeriale. Allorché fosse necessario ai fini della procedibilità, il suddetto atto sarà da intendersi come atto di querela contro coloro che risulteranno responsabili dei fatti di reato, per i quali si chiede espressamente la punizione penale ai sensi di legge. In ultimo, tengo a precisare che, laddove dovessi ravvedere inerzia delle Autorità competenti locali, non esiterò a rivolgermi al Prefetto”.

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