Disco postumo per Prince

Il genio di Minneapolis continuerà a stupirci col suo Soul temperato dal Funk e dal Rock

Complessità e orecchiabilità. Un binomio che ci siamo persi da quando se n’è andato. Ma non è detta l’ultima parola che si possa continuare a godere. C’è un nuovo disco bello e pronto da ascoltare del compianto Prince. Il genio di Minneapolis era in continua creazione che però non si declinava con l’armonia dei suoi discografici. Nacquero spesso contrasti che hanno prolungato l’effetto di negare il piacere di ascoltare le sue ultime produzione anche dopo la sua morte avvenuta cinque anni fa. Il disco è registrato nel 2010. IL titolo è Welcome 2 America. Pare sia uno dei più belli della sua produzione. Ma è vero anche che queste voci escono sempre per le opere postume, invece quasi sempre deludenti. Il caso Prince, però, potrebbe essere diverso per i precedenti conflitti prima detti. Si parla di testi molto curati che si rifanno allo stile di Sign O’ The Times. Le anteprime danno il suo Funk molto acceso condito da una vena Soul che però non dimentica la tempra Rock. I brani e le atmosfere sono dedicate a Curtis Mayfield, il guru dell’impegno nel soul-funk. Ma è anche vero che tutte queste giaculatorie sul capolavoro tenuto nascosto per anni tendono un po’ a calare quando si ammette che l’ispirazione per i brani è nata da jam session. Una situazione in cui si dà il meglio in spontaneità, ma non sempre questo meglio ha i caratteri della vera ispirazione mediata, riflessa e articolata, componenti decisive nella creazione musicale.

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