NEROLA MONTEFLAVIO – Scuola soppressa in 3 Comuni montani: i sindaci fanno ricorso al Tar

La Regione accorpa l’Istituto “Giorgi” a Montelibretti

L’estate scorsa i tre sindaci di Monteflavio, Nerola e Montorio Romano si erano raccomandati di non effettuare modifiche all’attuale assetto.

Tuttavia l’ultimo giorno del 2024 sono stati messi davanti al fatto compiuto: la Regione Lazio ha infatti deciso di sopprimere l’Istituto comprensivo “Giuliano Giorgi”, 402 alunni distribuiti in 8 plessi localizzati su 4 sedi diverse in tre comuni montani distanti l’uno dall’altro dai 5 ai 14 chilometri. tra la sede centrale nel Comune di Monteflavio, a Nerola e Montorio Romano.

Per questo le amministrazioni comunali di Nerola, Monteflavio e Montorio Romano hanno deciso di presentare ricorso al Tar del Lazio contro la Delibera della Giunta Regionale Lazio numero 1161 del 23 dicembre 2024, pubblicata nel B.U.R. Lazio numero 105 ordinario, relativa al “Piano Regionale di Dimensionamento delle Istituzioni Scolastiche per l’anno 2025/26”.

Con la delibera numero 13 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA - di mercoledì 19 febbraio la giunta di Nerola autorizza il sindaco Domenico Lelli ad affidare l’incarico all’avvocato Giuseppe Colavitti dello Studio Legale fondato da Piero Alberto Capotosti a Roma.

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Con la delibera numero 4 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA - di venerdì 21 febbraio la giunta di Monteflavio autorizza il sindaco Giovanni Ugolini a incaricare lo stesso legale romano.

Obiettivo è far annullare il nuovo piano regionale di dimensionamento delle Istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2025/26 che prevede, tra gli altri, l’accorpamento dell’Istituto comprensivo “Giuliano Giorgi” di Monteflavio all’Istituto comprensivo “Piazza della Repubblica” di Montelibretti, con sede legale presso Montelibretti.

In un comunicato unitario diffuso il 7 gennaio scorso i tre sindaci avevano già annunciato la loro contrarietà (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

“La decisione – avevano scritto i tre sindaci – contravviene infatti al rispetto del principio di equità territoriale, considerando che si tratta di un quadrante di territorio caratterizzato da proprie peculiarità, a cominciare dalla specificità montana dell’Istituto Comprensivo “Giuliano Giorgi”, dall’incidenza di fenomeni quali lo spopolamento e la denatalità, in unione ad aspetti legati alla dispersione scolastica e a fragilità del tessuto sociale, che richiedono di essere affrontati e arginati tramite puntuali strategie e misure”.

“Dal punto di vista del merito – avevano sottolineato i tre amministratori pubblici montani – la deliberazione in oggetto disattende le disposizioni contenute nella normativa vigente, che contempla in modo esplicito e letterale – sia negli articoli della Legge di Bilancio sia nelle Linee guida regionali – la “necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani”.

Il provvedimento regionale, così concepito, rappresenta quindi una seria violazione di tale prerogativa, dal momento che produce lo smantellamento, sul piano amministrativo, della rete scolastica che fa capo all’Istituto comprensivo “Giuliano Giorgi” di Monteflavio, il quale gode delle specificità garantite ai presìdi scolastici ubicati nei comuni montani, sulla base di quanto convalidato dalla medesima Regione Lazio, con delibera n. 1 del 3/01/2022, dopo aver accolto la proposta a suo tempo presentata, in sede di piano regionale di dimensionamento delle Istituzioni scolastiche, da parte dei Comuni di Monteflavio, Montorio Romano e Nerola”.

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