Roma Est – Sciopero dei lavoratori di Ovvio: “Da tre mesi senza stipendio”

ovvioNuova protesta al centro commeriale Roma Est. Questa volta ad incrociare le braccia sono i venti lavoratori di Ovvio, catena italana della holding Semeraro, dedicata all’arreado della casa e giardino. Stipendi arretrati da otre due mesi. E come se non bastasse, la tredicesima è stata divisa in quattro rate ma, a distanza di mesi, i lavoratori non ne hanno traccia.  Sono tutti ragazzi giovani, tutti con mutuo e bollette da pagare. Perchè se il loro stipendio resta chiuso nei cassetti di Ovvio Spa, le spese quotidiane di certo non aspettano. Proprio per questo, ormai esausti di una situazione che non sembra migliorare, hanno deciso di emanare uno sciopero di tre giorni, sostenuti dal sindacato di categoria, Flaica Cub Roma: “L’azienda proprio stamattina ha disposto i pagamenti. Parlamo dello stipendio di marzo e un pezzetto della tredicisima ancora dovutra – spiega Giancarlo Desiderati, segretario di Flaica -. Un chiaro contentito dato ai lavoratori per placare la protesta”. 

I lavoratori

“Non ce ne andiamo – dice Teresa Cristiano, una delle lavoratrici più agguerrite -, vogliamo tutti gli arretrati e vorremmo capire cosa sta effettivamente succedendo in azienda”. Tra le altre cose, i lavoratori raccontano che tutti i contratti a tempo determinato, negli ultimi mesi non vengono rinnovati: “Due colleghi sono stati lasciati a casa a fine maggio, un’altro in scadenza a giugno e uno a settembre, eppure il lavoro non manca e ogni giorno facciamo fatica a coprire tutti i turni”, dice Stefania Moccia, altra dipendente in sciopero. “MI sento gà con un piede fuori dalla porta – raccota Simone, precario dal 2011, con il contratto in scadenza il 22 giugno -, fino all’ultimo spero non sia così, ma ci credo poco”.

 

Ovvio in crisi

La “crisi” di Ovvio inzia a marzo 2013, quando l’azienda decide di mettere nero su bianco un primo piano di rientro. Chiede quindi ai lavratori di avere pazienza, e che la situzione sarebbe tornata alla normalità “entro aprile 2014”. Ma tra stipendi elargiti con il contagogge e la tredicesima divisa a rate, i dipendenti sono ormai allo stremo: “Non rispettano nemmeno le loro scadenze – continua Teresa -, ora vogliamo risposte”. Lo sciopero andrà avanti anche nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 giugno.

Veronica Altimari 

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