Monterotondo – Servizi sociali a rischio chiusura: 200 lavoratori delle cooperative senza stipendio da giugno

Presidente Folias: “Sei mesi senza stipendio, costretti a cessare attività”

“Dobbiamo prendere i soldi da giugno – il duro commento di Salvatore Costantino, presidente della cooperativa Folias -, sono sei mesi che 200 persone stanno lavorando senza percepire lo stipendio. E’ una situazione che è diventata insostenibile e se non si riesce a trovare una soluzione immediata saremo costretti a cessare tutte le attività, siamo ormai vicini al collasso. Chiediamo una presa di posizione forte dai Comuni di Monterotondo, Fonte Nuova e Mentana perché oltre ai disagi dei lavoratori che non vengono pagati si andrà incontro alla cessazione di servizi assistenziali essenziali per le fasce più bisognose della popolazione”.

 

I servizi affidati alle tre cooperative 

Tra le realtà assistite dalle tre cooperative ci sono un centro per anziani, uno per disabili, una struttura di orientamento al lavoro per persone svantaggiate, un centro di aggregazione giovanile, uno per le famiglie oltre a diverse attività formative ed educative per adolescenti. Un bacino di utenti che arriva a contare il migliaio di persone se si considerano anche le famiglie che usufruiscono dei percorsi assistenziali.
I progetti per cui lavorano le tre cooperative hanno durata non superiore ai due anni di contratto, salvo le continue proroghe che ne estendono la continuità di pochi mesi a volta.
I duecento lavoratori delle cooperative sono assunti per la maggior parte con contratti a tempi indeterminato, almeno 120 infatti risultano essere soci, una ventina con contratti a tempo determinato mentre i restanti sono collaboratori a partita Iva.

 

“Grosse difficoltà per famiglie che hanno mutui e affitti”

“Il problema principale – prosegue il presidente di Folias – è che i Comuni sottoscrivono contratti senza avere la capacità di onorarli. Qui si tratta di persone che svolgono un lavoro e un servizio in sostituzione dell’ente pubblico. Il Comune chiede le prestazioni alle cooperative perchè altrimenti dovrebbe assumere chissà quanti nuovi dipendenti, ma poi si ritrova senza i soldi per pagare i servizi. Possiamo capire ritardi nei pagamenti di un paio di mesi, ma a tutto c’è un limite. Ci sono persone che devono pagare mutui, affitti, le spese come in tutte le famiglie. Ci è stato comunicato che forse a febbraio si sbloccheranno dei pagamenti ma è ovvio che non possiamo aspettare così a lungo. Ci aspettiamo che entro novembre vengano saldati almeno due o tre mensilità, e che soprattutto non sia un contentino temporaneo”.

 

“E’ come acquistare una Ferrari e poi non avere soldi per la benzina”

“L’errore di fondo – aggiunge Salvatore Costantino – lo fanno le amministrazioni comunali che stanziano virtualmente milioni di euro per i servizi sociali e poi non possono coprirli. E’ come prendere una Ferrari e poi rendersi conto di non poterla utilizzare perché non si hanno i soldi per la benzina.
Sono trent’anni che opero in questo settore sul territorio, capisco che quello che stiamo attraversando è un periodo delicato per via della crisi economica ma qui si tratta di rischiare di lasciare in mezzo alla strada oltre ai 200 lavoratori anche i tanti assistiti tra cui anziani, disabili e bisognosi. Non si possono programmare servizi di questa importanza senza avere la garanzia di poterli sostenere. Le amministrazioni dovranno prendersi le loro responsabilità perché se continua così noi saremo obbligati a chiudere”.

Le cooperative entrano in stato di agitazione
Non solo la regolarità delle erogazioni dovute per il lavoro svolto, ma le tre cooperative chiedono anche la convocazione di un tavolo di confronto con le amministrazioni comunali per realizzare una programmazione a medio e lungo periodo con un chiaro indirizzo politico sui servizi sociali.
“Riteniamo necessario – dichiarano da Folias, Il Pungilione e Iskra – che la Regione ed i sindaci si impegnino immediatamente a recepire le nostre istanze e a trovare soluzioni alle problematiche sollevate: pagare puntualmente e stabilmente quanto dovuto per il nostro lavoro; definire le linee di indirizzo su una programmazione almeno triennale, con chiare indicazioni sulle proprie priorità politiche; impegnarsi a dare un’organizzazione efficace e competente all’Ufficio di Piano Distrettuale; impegnarsi a coprire con proprie risorse quei servizi non finanziati dai Piani di Zona”.

Mercoledì 26 assemblea pubblica in Comune
Per mercoledì 26 novembre dalle 9.30 alle 13.30 è stata convocata un’assemblea pubblica nella sala consiliare del Comune di Monterotondo per affrontare il problema che coinvolge i lavoratori delle tre cooperative ed avere un confronto con la parte istituzionale.
Sono stati invitati a partecipare all’assemblea il presidente della Regione Lazio, l’assessore regionale ai Servizi sociali, i sindaci e gli assessori alle Politiche sociali di Monterotondo, Mentana e Fonte Nuova, i presidenti delle commissioni Servizi sociali della Regione e dei Comuni, le centrali cooperative, i sindacati, il privato sociale e tutte le forze politiche del territorio.

Massimo Cimò

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