Monterotondo – L’ospedale non interessa più a nessuno? In pochi al sit-in per difendere il “Gonfalone”

La battaglia continua

Non ci crede il sindaco Mauro Alessandri, che ha tenuto un breve ma accorato discorso di fronte ai partecipanti. Il primo cittadino ha ribadito l’importanza del punto nascite dell’ospedale, sia per Monterotondo che per tutta l’area. Un’area sterminata, che dovrebbe afferire al Sant’Andrea o a Tivoli qualora il reparto di ostetricia del “Santissimo Gonfalone” dovesse chiudere. Il sindaco ha invitato i presenti a riportare il tema dell’ospedale tra i propri amici, nelle famiglie, nelle associazioni e così via. Insomma nella vita quotidiana dei monterotondesi. Dopo le mobilitazioni massicce degli scorsi anni, il tema non sembra fare più presa tra i monterotondesi, nonostante gli accesi dibattiti su web e social media.

La posizione del sindacato

Contrarietà alla chiusura del reparto di ostetricia è stata posta dalla Cgil Funzione pubblica della Asl Roma G in un volantino distribuito durante la manifestazione. Salvare l’ospedale, scrive la Cgil, non basta. “Vanno incrementate le prestazioni e i servizi forniti ai cittadini di Monterotondo e dei Comuni limitrofi”. “Nessun ospedale della Roma G raggiunge lo standard dei 1000. La Cgil ha già posto in sede di incontro con la direzione aziendale la necessità dello sviluppo dell’ospedale di Monterotondo. Si invitano i lavoratori a partecipare a tutte le iniziative che si rendono necessarie, tese a risolvere i problemi e migliorare i servizi ai cittadini”.

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